Bruxelles – Gli scontri continuano a Hong Kong e Bruxelles, oggi fa sentire la propria voce. “Stiamo continuando a osservare il corso degli eventi da vicino, in particolare la nostra profonda preoccupazione è rivolta riduzione degli episodi di violenza che stanno coinvolgendo l’istituto politecnico di Hong Kong”, le parole di Maja Kocijancic, portavoce per gli Affari Esteri e le Politiche di Sicurezza della Commissione europea.
Alcuni mesi fa si pensava che le proteste di Honk Hong, che hanno avuto origine lo scorso marzo in seguito all’introduzione del governo di un emendamento sulla legge anti-estradizione, potessero essere contenute in una cornice pacifica. Così non è stato. Il Politecnico di Hong Kong è l’ultimo teatro degli scontri tra protestanti e forze dell’ordine. Nelle ultime ore, i manifestanti hanno reso l’università la propria fortezza, ora assediata dalle forze dell’ordine che non si sono preoccupate di usare la forza per placare la reazione popolare.
“Ribadisco la nostra posizione, vogliamo che da entrambi i lati venga fatto uno sforzo per impegnarsi in modo costruttivo affinché si riducano gli episodi di violenza” ribadisce la portavoce, facendo intendere che Bruxelles possa esercitare semplicemente un ruolo diplomatico e di mediazione di fronte ai tumulti in Estremo Oriente; Kocijancic si rivolge infine alle autorità di Hong Kong, incitando il governo a ridurre l’utilizzo della violenza per opporsi ai manifestanti: “Le azioni delle forze dell’ordine devono essere strettamente proporzionate alla reazione dei manifestanti, vorremmo vedere un rinuncio all’uso della forza e della violenza. Solo un dialogo genuino e una solida leadership possono condurre a una soluzione stabile della situazione attuale”.