Bruxelles – La Banca europea degli investimenti interromperà il finanziamento di progetti energetici alimentati da combustibili fossili entro la fine del 2021. Il Consiglio di amministrazione ha approvato ieri la nuova policy energetica della Banca, dopo aver modificato la bozza della decisione e posticipato di un anno l’interruzione del sostegno a progetti legati alle fossili.
La “transizione verde” dell’Istituto di credito europeo ha messo infine d’accordo il consiglio di amministrazione, diviso in questi mesi tra accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e la reticenza di alcuni paesi – Polonia, Germania, ma anche la stessa Commissione europea – che fino all’ultimo hanno cercato di rimandare quanto più possibile lo stop ai finanziamenti sulle fossili, gas in particolare. E alla fine ci sono riusciti.
Proprio l’Esecutivo comunitario ha spiegato in una nota di aver votato a favore della proposta modificata e di essere soddisfatto che il distacco dalle fossili avverrà in maniera graduale, salvaguardando i progetti di interconnessione e stoccaggio del gas, i cosiddetti “progetti di interesse comune”, che la Commissione definisce “vitali” per l’approvvigionamento energetico del vecchio continente. Il piano ambizioso della Bei per i prossimi anni punta entro il 2030 a sbloccare un trilione di euro in “azioni per il clima e progetti sostenibili” per accelerare l’efficienza energetica del continente europeo e il pieno utilizzo di fonti rinnovabili. In linea, dunque, con gli obiettivi previsti dall’accordo sul clima di Parigi che prevede entro il 2030 il 32 per cento dell’energia prodotta nel continente europeo derivata da fonti rinnovabili.
“La Banca europea degli investimenti è stata la banca del clima in Europa per molti anni” commenta il presidente della Bei, Werner Hoyer. “Oggi ha deciso di fare un salto di qualità nella sua ambizione: smetteremo di finanziare i combustibili fossili e lanceremo la più ambiziosa strategia di investimento sul clima di qualunque istituzione finanziaria pubblica”. Tra i vari impegni assunti ieri dal Cda anche quello di raggiungere il 50 per cento delle risorse investite in progetti di contrasto ai cambiamenti climatici entro il 2025 (al 2018 le risorse investite in progetti “green” arrivano al 29 per cento dei finanziamenti totali con 15,15 miliardi di euro complessivamente destinati all’ambiente).
Si dice contento il ministro dell’Economia italiano Roberto Gualtieri rivelando che “l’Italia ha votato a favore della nuova strategia perché all’allarme per il cambiamento climatico devono seguire scelte coerenti”. Una decisione conforme, secondo il titolare del Mef, al cammino verso la completa decarbonizzazione dell’Europa entro il 2050.