Bruxelles – “Credo proprio che seguirò il consiglio di un caro amico, farò il mio lavoro al meglio, cerando però di non essere la persona più odiata qua a Bruxelles nei prossimi cinque anni”, con un velo di ironia, Věra Jourová, designata commissaria europea per i Valori e la Trasparenza, commenta così il suo prossimo mandato. Tra gli incarichi più delicati del team dell’eletta presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che nel perseguire gli obiettivi per una democrazia più “sana” e trasparente, dovrà mettere d’accordo istituzioni e lobby europee. La commissaria ceca è stata oggi tra i protagonisti di una conferenza organizzata da Transparency International EU, la piattaforma leader europea per la lotta alla corruzione, sulla creazione di un registro obbligatorio che renda pubblici e trasparenti gli incontri e le procedure decisionali tra le istituzioni e i lobbisti.
La commissione europea aveva già favorevolmente accolto nel 2016 la proposta di Transparency EU di elaborare un registro obbligatorio per il monitoraggio delle attività tra lobby e istituzioni; tuttavia il processo legislativo alla base di tali pratiche rimane “una scatola nera”, sostiene Jourová, lasciando intuire che il punto d’incontro tra Commissione, Consiglio Ue e Parlamento europeo sia ancora distante.
“Al nord Europa ci scorre nel sangue, per noi è normale che la politica sia trasparente, per questo ci battiamo affinché questa mentalità si diffonda anche nel resto d’Europa”, aggiunge Tytti Tuppurainen, ministro finlandese per gli affari europei, ospite anche lei all’evento di oggi. Tuppurainen parla a nome della Finlandia, che durante il turno presidenziale in corso al Consiglio, sta ponendo la trasparenza delle lobby tra le priorità di Bruxelles. “Ogni paese membro da un peso diverso alla trasparenza politica, per questo è un argomento davvero non facile da affrontare”, sottolinea la finlandese, cercando di mettere a nudo e motivare le difficoltà che si nascondono dietro l’elaborazione del registro obbligatorio che renda trasparenti, soprattutto agli occhi dei cittadini, le attività tra istituzioni e lobby.
La conferenza si conclude con i migliori auspici, la prospettiva di un tale registro di trasparenza caricherebbe qualsiasi genere d’incontro on-line, garantendo, sia a cittadini che stakeholders, di avere uguale accesso ai processi decisionali delle istituzioni europee alle prese con le lobby. Ora bisogna solo aspettare che si metta in moto la macchina, il team von der Leyen dovrebbe azionarsi, salvo preavvisi, il 1 di dicembre, “massimo il 2”, rassicura, sempre con un pizzico di ironia, Jourovà.