Bruxelles – “L’instabilità del nostro partner americano e le crescenti tensioni fanno sì che l’idea della difesa europea stia di nuovo gradualmente prendendo piede”. Non è nuova la convinzione del presidente francese Emmanuel Macron che all’Europa serva piena autonomia sul piano della difesa militare. Il capo dell’Eliseo, in una lunga intervista all’Economist rilasciata lo scorso 21 ottobre ma diffusa solo ieri, denuncia con forza lo status di “morte cerebrale” in cui riversa la NATO, in un contesto di scarso, o nullo, coordinamento del processo decisionale strategico tra Stati Uniti e gli alleati del blocco occidentale. I rapporti tra Stati Uniti e continente europeo sono sempre meno consolidati: “Gli Stati Uniti rimangono il nostro principale alleato – assicura Macron – ne abbiamo bisogno, siamo vicini e condividiamo gli stessi valori, ma – sostiene – ci troviamo per la prima volta con un presidente americano che non condivide la nostra idea del progetto europeo e la politica americana si discosta da questo progetto”.
Il tema di un rafforzamento della difesa comune e della cooperazione tra gli Stati membri è sentito anche a Bruxelles: per il periodo dal 2021-2027 la Commissione ha intenzione di investire nel Fondo europeo per la difesa una dotazione totale di 13 miliardi di euro. Nonostante i passi avanti fatti degli ultimi anni per un potenziamento effettivo della cooperazione per la difesa tra stati membri dell’Unione, manca ancora un esercito europeo e la difesa continua ad essere prerogativa nazionale. Una questione, quella della difesa comune, su cui Macron si è espresso già in passato con la stessa ferma convinzione, che aspira a qualcosa di più di un semplice potenziamento della strategia comune. All’Europa manca una capacità di azione autonoma in materia di difesa, oltre al dispositivo militare della NATO, e Macron rivendica l’idea di un progetto militare comune a livello comunitario.
Dalle pagine dell’Economist, il capo dell’Eliseo lancia anche un duro avvertimento sul futuro dell’Europa che rischia di andare incontro alla scomparsa se non comincerà a rapportarsi sullo scacchiere internazionale come una “potenza globale”. E intanto Macron aggiunge: “L’Europa deve diventare autonoma in termini di strategia e capacità militari” sostiene, sottolineando anche la necessità di riaprire “un dialogo strategico, senza essere ingenui e che richiederà tempo, con la Russia”. Proprio da Mosca arriva un apprezzamento per le affermazioni “vere e riflessive” del presidente francese da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Sul rapporto con l’alleato occidentale per eccellenza, gli Stati Uniti, Macron ha ribadito l’interesse a “riappropriarci della nostra politica di vicinato, non possiamo permettere che sia gestita da terzi che non condividono gli stessi interessi”.
Nella lunga intervista al giornale britannico il presidente francese si sofferma anche sulla questione tecnologica, che definisce “un problema essenziale”, dall’intelligenza artificiale, ai dati, al 5G. Sul tema – sostiene Macron – l’Unione europea si muove ancora in maniera disorganizzata e scoordinata, rispetto alle altre potenze globali: “Per anni abbiamo delegato il pensiero su questi temi agli operatori di telecomunicazioni. Ma non sono responsabili della sovranità dei sistemi di sicurezza”. E in riferimento agli altri partner commerciali, americani o cinesi, aggiunge: “L’Europa sarà rispettata solo se riconsidererà la propria sovranità” dando vita a un’agenda strategica di sovranità.