Bruxelles – Quando inizierà a lavorare non è chiaro. E’ indicata la data dell’1 dicembre, ma potrebbe anche essere “un po’ più tardi”. La prossima sarà certamente una legislatura europea contraddistinta dall’assenza di una maggioranza chiara e, dunque, da incognite politiche, la commissaria uscente alla Concorrenza, Margrethe Vestager, una dei tre super-vicepresidenti della prossima squadra, nell’intervista concessa a Repubblica.
Che le cose sia siano messe male per le nuova Commissione europea lo si è capito sin dall’inizio, quando lo scorso luglio la presidente Ursula von der Leyen venne eletta per una manciata di voti in uno scrutinio che ha dimostrato l’assenza di una maggioranza chiara e stabile. E questo sarà il campo minato in cui si muoverà il prossimo esecutivo comunitario.
“Non abbiamo scelta: a seconda dei dossier inviteremo i gruppi a collaborare e chiederemo i loro voti”, anticipa la responsabile Antitrust. “Non porteremo in Aula proposte ‘prendere o lasciare’” perché non sarebbe sostenibile, la Commissione rischia seriamente di sconfitte politiche in Parlamento. “Questo è il Parlamento che abbiamo”, e con questo il team von der Leyen dovrà fare i conti. Non appena entrerà in carica.
La nuova squadra di commissari è ferma ai box. Tre bocciature. “Una situazione senza precedenti”, riconosce Vestager. In questo momento von der Leyen è ostaggio della Romania, che ancora non ha fornito un nuovo candidato ufficiale dopo la bocciatura del nome originale e nel pieno di una crisi politico-istituzionale che sta paralizzando il processo di formazione ed entrata in carica della nuova Commissione. “Penso che tutti abbiano avuto di modo di riflettere e capito che le istituzioni devono ripartire al più presto”. In questo momento il processo decisionale è fermo, e lo sarà finché non ci sarà una nuova Commissione.
Ma l’entrata in funzione del nuovo esecutivo comunitario potrebbe slittare ancora. Vestager ne è consapevole e non lo nasconde. “Penso che avremo una Commissione il primo dicembre, o al massimo un po’ più tardi”. Comunque vada, è già in insuccesso. E dopo ci sono le incognite legate a maggioranze variabili.