Bruxelles – Scade il periodo operativo della Commissione Juncker. A partire dal primo novembre l’esecutivo comunitario resterà in carica per gli affari correnti, vale a dire la gestione dell’ordinaria amministrazione. In pratica la Commissione europea non eserciterà il suo potere di iniziativa legislativa. Non produrrà dunque nuove proposte normative, ma si limiterà a gestire quelle già messe sul tavolo e ancora oggetto di discussione in Consiglio e Parlamento UE.
Questo periodo di ‘sospensione’ dei lavori si deve all’impossibilità del nuova Commissione europea di entrare in carica. Ursula von der Leyen, la presidente eletta, avrebbe dovuto iniziare a lavorare dal primo novembre, ma il suo team è rimasto ‘azzoppato’. Mancano tre commissari, nel frattempo divenuti quattro per l’estensione del periodo di permanenza del Regno Unito dell’UE, e non può ricevere il voto di fiducia dell’Aula del Parlamento.
Tutto fermo dunque almeno fino al primo dicembre, quando la Commissione von der Leyen dovrebbe entrare in carica, salvo nuovi ritardi e imprevisti. A ciò si aggiunge lo stop obbligato del presidente della Commissione uscente, Jean-Claude Juncker, per via delle sue condizioni di salute. Il lussemburghese, 64 anni, l’11 novembre sarà sottoposto ad intervento chirurgico per il trattamento di un’aneurisma in un’arteria cerebrale. Si tratta di un intervento in calendario da tempo, fanno sapere da Bruxelles.
Sarà il primo vice-presidente Frans Timmermans a sostituire Juncker fino al rientro, che dovrebbe avvenire in tempo per il passaggio di consegne con von der Leyen. Fino a quel momento tutto sarà nella mani dell’olandese.