Bruxelles – La maggior parte dei giovani europei tra i 15 e i 24 anni non utilizza fonti illegali per informarsi o scaricare contenuti sul web. Lo rivela l’analisi dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), che rispetto all’ultimo rapporto condotto nel 2016, mostra un sostanziale miglioramento in questa tendenza. Anche i giovani italiani propendono verso questa direzione.
L’EUIPO è giunto a questa conclusione in seguito al sondaggio effettuato lo scorso giugno tra oltre 23mila giovani studenti da ogni paese membro. Il campione variava da un target di 1.000 intervistati nei paesi Ue con più di 5 milioni di abitanti, ai 250 questionari compilati negli stati con una popolazione inferiore al milione di persone. Il dato principale evidenzia che il 51% dei giovani, nell’ultimo anno, non ha utilizzato, riprodotto o scaricato contenuti digitali illegali. La ricerca suggerisce che ci sia una correlazione, che va distinta dal significato scientifico di relazione causale, tra la diminuzione dell’utilizzo di materiale illecito sul web e una maggiore accessibilità economica ai servizi on-line. Il 22% degli intervistati (rispetto al 13% del 2016) dichiara che sarebbe disposto a pagare qualcosa, se i provider abbassassero ulteriormente i prezzi d’accesso a tali servizi.
Rispetto al 2016, invece, il sondaggio rivela una controtendenza per quanto riguarda l’acquisto on-line di prodotti contraffatti, per lo più si tratta di vestiti, accessori o calzatura. Il 13% dei giovani interpellati dichiara di aver acquistato intenzionalmente questo genere di prodotti nell’arco dello scorso anno; tuttavia la percentuale è maggiore solo di un punto rispetto all’ultima analisi EUIPO. Il motivo di queste “trasgressioni digitali”? Rimangono sempre i prezzi troppo alti per i giovani studenti o lavoratori.
In italia, i giovani sono in linea con le tendenze generali europee. Rispetto al 2016, cala di un punto la percentuale di giovani italiani intervistati (21%) che, intenzionalmente, ha avuto accesso a contenuti web in maniera illegale durante il 2019. Mentre, come nella norma europea, aumenta il numero di coloro che acquistano merce falsa su Internet: dal 9% nel 2016 al 12% nel 2019.
La consapevolezza dei rischi per la sicurezza personale che si corrono on-line, è il fattore chiave che spiega l’abbassamento del numero di giovani europei che scarica o riproduce illegalmente sul web, conclude il rapporto EUIPO. Mentre, una mera questione di prezzi, induce gli utenti ad acquistare prodotti falsi su Internet. ”Dobbiamo comprendere cosa muove i giovani oggi nel momento in cui elaboriamo le politiche e i programmi di protezione della proprietà intellettuale per il futuro. La nostra serie di studi monitora l’evoluzione dei comportamenti e degli atteggiamenti nel tempo, consentendo ai responsabili delle politiche e a tutti coloro che si occupano di proprietà intellettuale di acquisire informazioni preziose sul rapporto tra le giovani generazioni e i diritti di proprietà intellettuale, online e offline” le parole di Christian Archambeau, direttore esecutivo dell’EUIPO.