Bruxelles – Cattive notizie per l’Europa. A settembre tutti gli indicatori sulla disoccupazione risultano in aumento. Nell’Europa a 28 come nell’Europa a 19, tra i giovani come tra i non giovani il tasso di disoccupazione sale. I dati Eurostat dicono che in termini percentuali la situazione, rispetto ad agosto di quest’anno, rimane stabile nell’area euro (7,5%) e nell’UE (6,9%), con indici ai livelli più bassi dall’inizio della crisi del 2008.
In termini assoluti, però, la situazione è un’altra. In un mese sono stati bruciati 48mila posti di lavoro in tutto il territorio dell’Unione europea. Di questi 33mila sono andati persi nei Paesi con la moneta unica. Complessivamente nell’UE ci sono oltre 15,6 milioni di disoccupati, più dei due terzi dei quali nell’eurozona (12,3 milioni).
Male l’Italia. In un mese il tasso di disoccupazione è cresciuto di 0,3 punti percentuali, arrivando a sfiorare la doppia cifra (9,9%). Nessun altro Stato dell’Unione ha visto una crescita così marcata tra agosto e settembre. Tutto questo si traduce in 74mila occupati in meno.
Non va meglio per i giovani (under 25). Nell’UE tra agosto e settembre in 33mila hanno perso lavoro, soprattutto nei Paesi con l’euro (-30mila). In totale si contano oltre 3,2 milioni di under 25 rimasti senza un impiego, con il grosso concentrato nell’area euro (2,2 milioni).
Anche in questo caso l’Italia fa parlare di sé. Il tasso più alto di disoccupazione giovanile è stato registrato in Grecia (33,2%), Spagna (32,8%) e Italia (28,7%). Nello stivale nell’ultimo mese sono stati lasciati a casa 74mila giovani, e adesso il risultato parla di oltre 2,5 milioni di under 25 senza una fonte di reddito.