Bruxelles – I genitori di sette Stati membri dell’UE inizieranno a beneficiare di nuovi diritti alle cure parentali retribuite, se i governi nazionali attueranno correttamente la direttiva sull’equilibrio tra vita privata e lavoro, sostiene una nuova analisi della Confederazione europea dei Sindacati (CES).
I padri in Italia, Croazia e Slovacchia riceveranno per la prima volta un congedo di paternità retribuito per la nascita di un figlio ai sensi della direttiva adottata dal Consiglio europeo di giugno.
La legislazione, fortemente sostenuta dalla CES, raddoppierà almeno il congedo di paternità retribuito nella Repubblica ceca, nei Paesi Bassi, in Portogallo e in Romania.
Quando questi diritti entreranno in vigore e la quantità di denaro che i genitori riceveranno dipende però dai governi nazionali e dai loro tempi e modi di recepimento della direttiva.
Secondo la vice segretaria generale della CES, Esther Lynch, “i governi nazionali non hanno scuse per perdere tempo a mettere in atto questi nuovi diritti per i genitori e dovrebbero andare oltre i livelli minimi stabiliti dalla direttiva, per garantire che questi diritti vengano utilizzati e non esistano semplicemente sulla carta. Il vero equilibrio tra vita professionale e vita privata farà bene alle famiglie e farà bene all’economia”.
La nuova direttiva stabilisce che i padri debbano avere il diritto di prendere almeno 10 giorni lavorativi di congedo di paternità compensati almeno al livello di retribuzione per malattia. Ma solo la metà degli Stati membri dell’UE offre una retribuzione per malattia equivalente a due terzi della retribuzione normale.
Se il congedo di paternità viene pagato al livello minimo, l’esperienza mostra che molti padri non saranno in grado di trarre vantaggio dai loro diritti.
La direttiva prevede inoltre:
– Congedo parentale: diritto individuale a 4 mesi di congedo parentale, di cui 2 mesi non trasferibili tra i genitori e pagati.
– Congedo degli accompagnatori: un nuovo concetto a livello dell’UE per i lavoratori che si prendono cura di parenti bisognosi di cure o sostegno a causa di gravi motivi medici. I caregiver potranno impiegare 5 giorni lavorativi all’anno.
– Accordi di lavoro flessibili: il diritto dei genitori di richiedere tali accordi è stato esteso per includere gli assistenti lavorativi.
Il termine entro cui gli Stati membri devono attuare la direttiva è il giugno 2022, ma la CES, annuncia una nota, “lavorerà con le sue affiliate per spingere per un’adozione più rapida dei diritti e per i governi ad andare oltre gli standard minimi stabiliti”.
Secondo un rapporto che la Confederazione ha stilato sulle condizioni dei singoli Stati membri in questo settore, emerge che l’Italia è tra quelli messi peggio: grave carenza di servizi pubblici, troppo affidamento sulle famiglie e gravi penalizzazioni in termini di reddito e carriera per le donne lavoratrici. La cura familiare, afferma il rapporto, “si basa sulla solidarietà che coinvolge la famiglia allargata nell’assistenza e nel sostegno economico. L’efficacia di tali politiche deve essere rivalutata alla luce del cambiamento sociale, della precarietà del mercato del lavoro, del cambiamento dei modelli della famiglia e dell’uguaglianza di genere”.