Bruxelles – L’escalation nazionalista in Germania resta forte, in particolare ad Est. Se qualcuno poteva ancora auspicare il contrario, i risultati delle elezioni nello stato federato della Turingia fugano ogni dubbio. Nonostante il partito di sinistra die Linke si confermi primo partito del Land tedesco con il 31% dei voti, la crisi dei Socialdemocratici dell’SPD (8,2%, -4,2 punti percentuali e consenso a una cifra) e il leggero calo di consensi dei Verdi (dal 6% al 5,2%) sottraggono ora al premier di sinistra Bodo Ramelow la maggioranza con cui ha governato negli ultimi cinque anni.
Davanti al tracollo del’Unione cristiano-democratica (la CDU della cancelliera tedesca Angela Merkel perde oltre il 10% dei consensi, passando da 33,5% al 21,8%), è l’Alternativa per la Germania (AFD) il secondo partito più votato dai turingi, con il 23,4% delle preferenze. Alle politiche del 2017 erano la terza forza, al 12,4%, sforando già allora il 20% nella periferie della capitale federale.
La crescita nei consensi di AfD non è più una sorpresa, da quando a metà 2016 il partito dell’ultra-destra ottenne il 22,4% in Sassonia e a settembre dello stesso anno ottenne più voti del partito di Merkel nel land della stessa cancelliera, quello del Meclemburgo-Pomerania.
Questo exploit imprevedibile a detta di molti, è figlio di un’incrollabile “ambizione estremista”, come l’ha definita Thomas Haldenwang, presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. E che non accenna certo a scemare, vista la reazione del portavoce di AFD in Parlamento, Bjoern Hoecke, all’ennesima impennata del suo partito. “Alle prossime elezioni otterremo la maggioranza assoluta”, ha detto abbracciando i compagni di squadra, ieri sera, in una trattoria di Erfurt.
Dopo due performance sorprendenti alle elezioni regionali di Brandeburgo e Sassonia, dove l’estrema destra euro-scettica è riuscita a erodere consensi alle forze di governo di entrambi i Laender (in Sassonia attestandosi addirittura primo partito tra i giovani), ieri anche il piccolo Stato della Germania centro-orientale si è tinto di blu, il colore simbolo del partito fondato da Bernd Lucke che tanto credito gode tra i giovani.
Il maggior numero di voti che AFD ha raccolto in Turingia proviene dai ragazzi tra i 18 e i 24 anni. “Il sole sta sorgendo sopra l’Est e presto lo faremo risplendere anche su tutta la Germania”, commenta Hoecke, sicuro che “l’AFD è il nuovo partito popolare dell’Est”. Praticamente laddove una volta c’era la DDR oggi c’è l’AFD.
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I risultati inducono Hoecke e una parte del partito a immaginare una “maggioranza assoluta alle prossime elezioni”, che al netto dei desideri appare però meno alla portata. Come riporta il settimanale tedesco Die Zeit, “in Germania Est, allo stato attuale, AFD dovrebbe aver esaurito i suoi potenziali elettori”.
Però va anche rilevato che finora il partito ha saputo trascinare alle urne una buona fetta di indecisi e in precedenza astenuti. Merito dell’insistenza sulla componente patriottica del suo programma e sulle misure anti-immigrazione, che sull’elettorato sembra fare presa, sostiene l’altro portavoce del partito in Turingia, Stefan Moeller. “Quasi la metà dei finora 200mila astenuti ha votato Alternativa per la Germania”.
Per arrivare alla maggioranza dei tedeschi servirà arrivare al cuore dell’opinione pubblica del resto del Paese, quella più numerosa e popolosa.