Bruxelles – Gli ambasciatori dei Ventisette hanno deciso di accogliere la richiesta (presentata controvoglia) del premier britannico Boris Johnson ed hanno rinviato la data della Brexit al 31 gennaio 2020. Se la procedura parlamentare per l’approvazione dell’Accordo a Londra e a Bruxelles dovesse terminare prima è possibile però anticipare la data.
Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, precisando che la decisione formale dei capi di Stato e di governo arriverà per procedura scritta, senza la convocazione di un Vertice straordinario.
The EU27 has agreed that it will accept the UK's request for a #Brexit flextension until 31 January 2020. The decision is expected to be formalised through a written procedure.
— Charles Michel (@eucopresident) October 28, 2019
Il Consiglio dunque si trova in sintonia con il Parlamento europeo, che agli Stati aveva raccomandato proprio un’estensione “flessibile” entro la fine di gennaio.
In base al meccanismo previsto, le Brexit avviene all’inizio del mese successivo alla fine di quello in cui si conclude il processo di ratifica. Se l’iter dovesse concludersi a novembre, la Brexit avverrebbe l’1 dicembre, se invece Parlamento europeo e Parlamento britannico dovessero completare l’iter di ratifica entro dicembre, Londra sarebbe fuori dall’UE dall’1 gennaio.
L’estensione del periodo transitorio implica per il Regno Unito l’obbligo di esprimere un nome per la Commissione europea. La presidente eletta Ursula von der Leyen ne discuterà in settimana con il premier britannico, Boris Johnson.