Bruxelles – Tutti i conti tornano, a parte quelli dell’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo (EASO). L’organo istituzionale resta quella più problematica tra le 41 agenzie Ue esaminate dalla Corte dei Conti Europea, che ogni anno si incarica di revisionare entrate ed uscite di ogni organizzazione, assicurandone una sana gestione finanziaria. La buona notizia, è che i problemi di EASO sono esclusivamente di natura amministrativa e procedurali, le irregolarità sui pagamenti effettuati non conducono ad alcun caso di frode.
EASO è un ente istituzionale indipendente dal 2011 e svolge un ruolo chiave nella gestione della crisi migratoria, e nonostante il quartier generale si trovi a Malta, l’organo opera principalmente in Italia e in Grecia. La funzione di EASO è quella di sviluppare un sistema comune europeo per la distribuzione dei migranti, assicurandosi una coerente gestione delle singole richieste d’asilo in ogni stato membro. A differenza di altre agenzie dell’Unione europea, EASO deve coordinare delle dinamiche in continuo mutamento che richiedono un approccio dal basso verso l’alto affinché si ottenga un reale sostegno pratico per gli stati membri. In queste circostanze nascono le difficoltà interne all’organizzazione. La Corte dei Conti Europea ha giudicato che i problemi verificati nel 2017 continuavano a persistere anche nel 2018, ad eccezione di alcuni lievi miglioramenti. Le carenze dell’ente si riversano sia nelle dinamiche di governance interna che nelle esecuzioni di pagamento.
In particolare la relazione annuale sui conti delle agenzie Ue nel 2018 condotta dalla Corte dei Conti Europea, riporta che l’efficienza del reparto delle risorse umane interno all’ufficio è peggiorata esponenzialmente; da due anni la maggior parte dei posti vacanti rimangono tali e il reparto amministrativo resta privo di figure dirigenziali. Il risultato? Per la secondo volta una delle principali procedure di appalto pubblico è stata eseguita in maniera irregolare nel 2018. La Corte fa scattare l’allarme per un rapido miglioramento dell’operabilità di EASO, che rischia seriamente di compromettere un’efficace gestione migratoria in tutta Europa.
I rilevamenti sulla trasparenza delle procedure interne all’EASO rientrano nell’analisi della Corte dei Conti Europea che annualmente indaga sul corretto funzionamento di tutte le Agenzie Ue sparse tra gli stati membri. Con un totale di circa 11,5mila dipendenti e un budget complessivo di 4,2 miliardi di Euro, questi organi istituzionali all’interno della macchina burocratica europea occupano un quinto di tutto il personale Ue e quasi il 3% del bilancio generale. D’altro canto, la distribuzione capillare di questi uffici è strategica nell’elaborazione e l’attuazione di politiche per la salute, sicurezza, protezione, libertà e giustizia.
Le irregolarità che impediscono il corretto funzionamento dell’EASO non sono però estranee alle altre agenzie. In generale, la Corte ha sottolineato che ogni organo dovrebbe rafforzare la qualità delle procedure finanziarie, assicurando un rapporto ottimale tra costi e benefici. “Le agenzie dell’UE sono un elemento cruciale dell’architettura dell’Unione e l’audit espletato dalla Corte costituisce il controllo annuale dello stato di salute della loro gestione finanziaria” sono le parole di Rimantas Šadžius, rappresentante della Corte dei Conti Europea e responsabile per la relazione del 2018, che aggiunge: “Nella maggior parte delle agenzie, però, occorrono ancora miglioramenti e la Corte esorta all’azione per ovviare alle debolezze constatate nella gestione finanziaria, specie per quanto concerne gli appalti pubblici”. Nel dettaglio, Šadžius ha evidenziato che tra le falle più ricorrenti tra le agenzie ci siano l’utilizzo di criteri di aggiudicazione non appropriati, l’accettazione di offerte anormalmente basse e un orientamento verso procedure negoziate anziché a procedure più competitive.