Bruxelles – Gli indipendentisti catalani del governo Puidgement pagano con il carcere il tentativo di secessione della Catalogna dal resto della Spagna. Il Tribunale Supremo spagnolo ha riconosciuto il reato di sedizione per i protagonisti dello strappo con Madrid. La pena più pesante è stata inflitta al braccio destro di Carles Puidgemont (arrestato in Germania a marzo del 2018), l’ex vicepresidente della Generalitat catalana Oriol Junqueras. Per lui inflitta una condanna a 13 anni di carcere. Questa decisione da sola è destinata a far discutere in Europa, visto che Junqueras si era candidato alle elezioni europee dello scorso maggio, risultando eletto nelle liste dei verdi.
Proprio il gruppo dei Verdi in Parlamento europeo ha criticato la sentenza emessa dall’Alto organismo di giustizia spagnolo. La co-presidente del gruppo, Ska Keller, parla di “sentenza sproporzionata” di natura politica, che “servirà solo ad approfondire la crisi politica in Catalogna”. La questione catalana, critica, “una soluzione politica e non dovrebbe essere trattata in tribunale”.
Degli altri otto accusati già in detenzione preventiva, tre ex consiglieri (Raül Romeva, Jordi Turull e Dolors Bassa) sono stati condannati a 12 anni di carcere sempre con l’accusa di sedizione. Stesse reato riconosciuto all’ex presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, condannata a 11 anni e mezzo di prigione. Altri due catalani in custodia cautelare in carcere, Josep Rull y Joaquim Forn, dovranno scontare 10 anni e sei mesi di carcere, perché i giudici li hanno assolti dal reato di appropriazione indebita. Nove anni di carcere sono stati inflitti ai leader dell’Assemblea nazionale catalana e dell’Associazione culturale pro-indipendenza Omnium Jordi Sànchez e Jordi Cuixart. Per i tre ex consiglieri Santi Vila, Carles Mundó e Meritxell Borràs, disposta l’interdizione per un anno e otto mesi più il pagamento di una multa per dieci mesi più 200 euro di tasse al giorno.
Stando al diritto spagnolo, ai condannati è andata anche bene. Per nessuno di loro è stato riconosciuto il reato di ribellione, quello punito con le pene più severe. Ma la Spagna condanna l’indipendentismo catalano e i suoi protagonisti, per il disappunto dei Verdi. Junqueras come detto era stato eletto lo scorso maggio, ma il governo spagnolo non ha mai accordato il proprio benestare per l’accredito in Parlamento europeo. Raül Romeva è stato deputato europeo dal 2004 al 2014, sedendo nei banchi dei Verdi, di cui è stato anche vice-presidente. Da qui la richiesta di Ska Keller per “una soluzione politica a un problema politico”, unita all’appello a Madrid per “liberare i leader politici condannati usando i mezzi legali più efficaci”.
La Corte ha anche comunicato che è stato emesso un nuovo mandato di cattura “europeo e internazionale” nei confronti di Carles Puigdemont , il presidente della catalogna al tempo dei fatti, da tempo riparato in Belgio.
Quasi subito le strade di Barcellona hanno iniziato a riempirsi di manifestanti che contestano la sentenza, mentre vengono presidiati in forze dalla polizia anche il porto, la stazione principale e l’aeroporto.