Roma – “Nessuna giustificazione e i ricatti sono inaccettabili”. Il governo italiano è stato tra i primi in Europa ad alzare la voce contro il leader turco Tayp Erdogan dopo la decisione di sfondare le linee della Siria settentrionale e di bombardare il territorio occupato dai curdi.
“Lo dirò forte e chiaro al prossimo Consiglio europeo: l’UE non può accettare questo ricatto dalla Turchia” sull’accoglienza dei profughi siriani, “finanziata ampiamente dall’Europa. L’iniziativa militare – ha sostenuto nuovamente stamani il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – deve cessare immediatamente e l’Ue e tutta la comunità internazionale dovrà parlare con una sola voce”. Ieri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva convocato alla Farnesina anche l’ambasciatore a Roma, iniziativa che ha provocato la dura reazione del capo della rappresentanza diplomatica. “Siamo terribilmente scioccati e delusi dalle dichiarazioni di esponenti del governo italiano e di altri Paesi”, ha detto Murat Salim Esenli incontrando i giornalisti. “Se il loro fine è di usare un’organizzazione terroristica come strumento per la Nato, allora abbiamo un problema molto serio”.
Dopo le parole di condanna pronunciate dal presidente del Parlamento David Sassoli e dall’Alto rappresentante dell’UE Federica Mogherini, l’offensiva turca nel nord della Siria preoccupa specialmente per la presenza di foreign fighters presenti nella zona e detenuti nelle carceri che potrebbero essere lasciate incustodite dai militari curdi in fuga. Un rischio che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri dell’Unione, convocato per lunedì a Lussemburgo.
I limiti della politica estera europea li evidenzia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’Europa si sta dimostrando marginale come sta dimostrando la crisi siriana” ha sostenuto da Atene dove si trova per un vertice internazionale. Gli avvenimenti in Siria già due anni fa “comportavano conseguenze molto gravi, innanzitutto peri siriani ma anche per la Ue. Allora come oggi i protagonisti sono altri ma le conseguenze cadono sull’Europa”. Motivi che secondo il Capo delo Stato rendono “indispensabile una politica comune sempre piu’ forte ed integrata”, sia in politica estera che nella difesa.
“Erdogan blocchi l’offensiva perché così si rischia di rafforzare il terrorismo. I problemi non si risolvono minacciando di aprire le porte dei campi profughi”, ha detto Antonio Tajani aggiungendo che “la Turchia ha preso diversi miliardi e l’Europa bloccherà i finanziamenti se non si risolverà la crisi”.
Nonostante lo stop al rappresentante europeo al Consiglio di sicurezza dell’Onu, la preoccupazione di una recrudescenza del terrorismo di marca Isis è anche del presidente russo Vladimir Putin che questa mattina ha dichiarato di “non essere sicuro che l’esercito turco possa controllare la situazione o farlo rapidamente. I curdi abbandonano i campi dove i combattenti dell’Isis sono detenuti e questa è una minaccia reale”.
In Italia tutte le forze politiche hanno unanimemente condannato l’iniziativa militare della Turchia. Ma le parole del governo non sono sufficienti all’opposizione e Salvini chiede di “sospendere immediatamente ogni forma di finanziamento, italiano ed europeo, alla Turchia. Noi, a differenza di Conte e Di Maio, non vogliamo essere complici delle stragi di Erdogan”. Tutta la maggioranza vuole che il governo spinga Bruxelles per una iniziativa più incisiva e Sinistra italiana chiede che siano interrotte le forniture e ogni sostegno militare all’esercito turco.