Bruxelles – Manca poco alla formazione della Commissione von der Leyen. Il Parlamento europeo ha espresso il proprio parere favorevole anche agli ultimi due candidati, Frans Timmermans (S&D) e Margrete Vestager (RE). Così facendo i ‘quadri’ del prossimo esecutivo comunitario sono tutti al loro posto. Hanno ottenuto la fiducia delle commissioni parlamentari competenti i tre vicepresidenti esecutivi e gli altri cinque vicepresidenti di Commissione. Valdis Dombrovskis (lettone, popolare) completa il ‘triumvirato’ dei super-commissari con poteri di coordinamento, monitoraggio e decisionale, composto dai già citati Timmermans e Vestager.
Tra i membri semplici, restano ancora tre casella da dover sistemare. Una è quella di Sylvie Goulard, per la quale è stata richiesta una seconda audizione. Alla candidata per i dossier di Mercato interno, industria e difesa, si contestano ancora due cose: la dimensione del portafoglio e l’aspetto etico. Sulla prima delle due questioni ancora aperte c’è il timore che non ci possa essere un’azione attiva e coerente su tutte e tre le aree assegnate alla francese. Sulla seconda questione pesano l’attività per think tank statunitensi e utilizzo improprio dei soldi del Parlamento europeo per assistenti personali.
Le altre pedine mancanti sono quella ungherese e romena. I due commissari designati sono stati bocciati ancora prima delle loro audizioni, e si attende da Budapest e Bucarest la comunicazione ufficiale dei nuovi nominativi, per i quali audizioni parlamentari sono fissate orientativamente per il 14 e 15 ottobre, in tempo utile per poter arrivare al voto del 23 ottobre, quando l’Aula del Parlamento è chiamata a votare sull’intero collegio.
Ecco, in dettaglio un riepilogo delle audizioni al termine della prima settimana di audizioni:
Commissari approvati e confermati
– Johannes Hahn (Austria, PPE): Bilancio
– Didier Reynders (Belgio, RE): Giustizia
– Mariya Gabriel (Bulgaria, PPE): Innovazione e gioventù
– Dubravka Šuica (Croazia, PPE): Democrazia e demografia
– Stella Kyriakides (Cipro, PPE): Salute
– Kadri Simson (Estonia, RE): Energia
– Jutta Urplainen (Finlandia, PSE): Partenariati internazionali
– Margaritis Schinas (Grecia, PPE): Protezione degli stili di vita europei
– Phil Hogan (Irlanda, PPE): Commercio
– Paolo Gentiloni (Italia, PSE): Economia
– Virginijus Sinkievičius (Lituania, Verdi): Ambiente e oceani
– Nicolas Schmit (Lussemburgo, PSE): Lavoro e affari sociali
– Helena Dalli (Malta, PSE): Eguaglianza
– Elisa Ferreira (Portogallo, PSE): Politiche regionali
– Věra Jourová (Repubblica ceca, RE)
– Maroš Šefčovič (Slovacchia, PSE)_ Relazioni inter-istituzionali
– Janez Lenarčič (Slovenia, indipendente): Gestione delle crisi
– Janusz Wojciechowski (Polonia, ECR): Agricoltura;
– Ylva Johansson (Svezia, PSE): Affari interni
– Josep Borell (Spagna, PSE): Alto rappresentante
– Valdis Dombrovskis (Lettonia, PPE): Economia della gente
– Margrethe Vestager (Danimarca, RE): Agenda digitale e concorrenza
– Frans Timmermans (Paesi Bassi, PSE): patto verde europeo
Commissari ‘rimandati’
– Sylvie Goulard (Francia, RE), candidata per Industria, mercato interno e difesa;
Commissari bocciati
– László Trócsányi (Ungheria, PPE), candidato per Allargamento;
– Rovana Plumb (Romania, PSE), candidata per Trasporti