Bruxelles – “Alla luce dell’annuncio della Turchia e degli Usa sulla situazione in Siria, l’Ue ribadisce la sua preoccupazione”, sottolineando di aver sempre sostenuto “che ogni soluzione a questo conflitto non può essere militare bensì deve passare attraverso una transizione politica, in conformità alla risoluzione Onu ed il comunicato di Ginevra nel 2014”. Maja Kocijancic, portavoce dell’esecutivo comunitario per la politica estera ha ammonito come “la ripresa della ostilità rischia di aumentare le sofferenze della popolazioni di vanificare tutti gli sforzi politici”.
L’unione europeo, ha aggiunto la portavoce, “ribadisce il sostegno all’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”.
Dall’Italia Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera afferma che “l’annuncio del ritiro americano dal Nord-Est della Siria e i movimenti dell’esercito turco al confine siriano sono due notizie molto preoccupanti. Domani in commissione Esteri alla Camera riceveremo una delegazione di curdi siriani provenienti dalla regione del Rojava. In questa occasione, come Partito democratico, ribadiremo che i curdi siriani non possono essere lasciati da soli e chiederemo un impegno del governo italiano e dell’Unione europea a fianco di chi in questi anni si è battuto con coraggio e molte perdite contro Daesh”.
Secondo Quartapelle “il futuro della Siria non può essere determinato con i modi violenti di Erdogan e Assad, nel silenzio degli Stati europei. Sarebbe un atteggiamento codardo e profondamente ingiusto”.