Bruxelles – La bandiera dell’Unione europea fa da sfondo a un cumulo di salvagenti gialli e arancioni sparsi sul palco della sala “Yehudi Menhuin”, nel Parlamento europeo. Questa è la cornice che ambienta l’esibizione “Mediterraneo”, in omaggio ai morti che negli ultimi anni hanno tinto di rosso quel mare. Il presidente del Parlamento, David Sassoli, ha inaugurato ieri l’avvenimento, che in seguito avrà come vero protagonista il medico e ora eurodeputato Pietro Bartolo. Il parlamentare italiano si è occupato per molti anni di visitare i migranti che sbarcavano a Lampedusa, ma soprattutto prestò soccorso durante il naufrago che nel 2013 strappò 368 vite a largo dell’isola.
“Vedo tanti egoismi e continuiamo a scandalizzarci inutilmente” esordisce così Sassoli, riferendosi all’atteggiamento delle istituzioni che, quasi imperturbate, osservano il compimento delle tragedie in mare. “E’ bello farsi le metropolitane con i soldi europei, ma è altrettanto bello dare solidarietà ai Paesi che ne hanno più bisogno di fronte a questa crisi” aggiunge il presidente del Parlamento, continuando: “L’Unione Europea non è un bancomat, ma valori e politiche da sviluppare, e l’Unione ha bisogno di una forte politica sull’immigrazione”. Il messaggio è stato chiaro e tondo, l’UE deve guardare al di là dei propri confini e tentare di creare delle politiche di immigrazione che vadano a sanare i mali alla radice del fenomeno. “Sarò un guardiano severo” ha detto Sassoli in merito all’attuazione di una legislatura più robusta, concludendo: “dobbiamo ricucire delle ferite e non solo compiangere chi ha perso la vita”.
Il microfono passa in mano a Bartolo, che assieme alla scrittrice Lidia Tilotta, guiderà il resto dell’esibizione. Prima vengono mostrati alcuni semplici disegni dei bambini a bordo dei gommoni; poco più tardi, dopo averci avvisato della forza delle seguenti immagini, viene proiettato il video di quando, nel 2013, i soccorritori estrassero dal peschereccio affondato i corpi senza vita dei migranti, ormai annegati da ore. “Bisogna dare un volto umano all’Europa, di cui l’Italia è stata tra i padri fondatori, costituendo principi irreversibili. Dobbiamo fare onore all’umanità” sono le parole dell’eurodeputato italiano. Bartolo si scaglia successivamente contro gli accordi che ci sono stati tra istituzioni europee e guardia costiera libica, definendo i centri d’accoglienza come “di detenzione” e accusando la burocrazia di essere “disgustosa”, nel momento in cui impedisce a una figlia di rincontrare la madre dopo sei mesi. “Mi sento impotente di fronte a questa crisi perché c’è astio e indifferenza nei confronti di queste persone che chiedono aiuto in Europa” conclude con queste parole il parlamentare, lasciando la riflessione sia a cittadini che alle istituzioni.