Bruxelles – L’ex presidente francese, Jacques Chirac, è morto oggi all’età di 86 anni. Lo ha annunciato il genero Frédéric Salat-Barouxe. Presidente della Repubblica tra il 1995 e il 2007, Chirac si era ritirato da tempo dalla vita pubblica, anche a causa di un ictus che lo aveva colpito quando era ancora in carica, nel 2005.
Nella sua carriera, il gollista Chirac è stato ministro, primo ministro e sindaco di Parigi (in quella qualità fu poi condannato per un caso si false assunzioni), prima di diventare presidente per due mandati. Ha passato gli ultimi anni di vita nella sua casa, a Parigi.
Nelle elezioni del 2002, al ballottaggio, sconfisse il candidato della destra Jean Marie Le Pen, grazie ai voti dei socialisti e della sinistra, che scelsero di sostenerlo per fermare l’antagonista.
L’Assemblea nazionale e il Senato francesi hanno osservato un minuto di silenzio per rendere omaggio all’ex presidente.
Durante la sua presidenza fu adottato l’euro, il mandato presidenziale fu ridotto da sette a cinque anni, e la Francia rifiutò di intervenire in Iraq a fianco degli Usa, nel 2003. Nel 2005 però iniziò il suo crollo politico, quando il voto contrario del 54,87% dei francesi al referendum bocciò la Costituzione europea.
Il presidente del Partito popolare europeo Joseph Daul ricorda il compatriota dicendo che “oggi la Francia ha perso un grande statista e la destra francese una figura tutelare. Alla guida della Francia da 12 anni, Jacques Chirac ha segnato il paese con importanti riforme come la sospensione del servizio militare obbligatorio, l’adozione del mandato presidenziale quinquennale o la riforma delle pensioni. Il suo senso della storia e il dovere del ricordo – sottolinea Daul – hanno segnato la sua presidenza con momenti forti, come è avvenuto durante la sua opposizione all’intervento in Iraq nel 2003 e al riconoscimento della responsabilità dello Stato francese in deportazione di ebrei”. Il presidente del Ppe ricorda poi che “Chirac era anche un europeo convinto che difendeva la visione di un’Europa orgogliosa. Ha sempre lavorato per la crescita del progetto europeo e il dinamismo del motore franco-tedesco”.
“È sugli insegnamenti di uomini come Jacques Chirac, sui valori che ci ha trasmesso durante tutta la sua storia che dobbiamo partire per una nuova politica”. Lo afferma Sandro Gozi di Italia Viva. “L’ex presidente francese – continua Gozi – fu tra i primi in Europa a doversi scontrare con la crescente ondata nazionalista e populista, opponendosi con coraggio e non senza rischi a qualsiasi accordo politico ed elettorale con l’estrema destra francese. Aveva ragione. E fu anche tra i primi a lanciare l’allarme sul clima nel 2002, affermando che ‘la nostra casa brucia e noi guardiamo altrove. La terra e l’umanità sono in pericolo e noi siamo tutti responsabili’. Aveva ragione anche allora”.