Bruxelles – La Cina prova a tranquillizzare l’Europa: la chiave per diventare leader mondiale nelle tecnologie della comunicazione l’Europa ce l’ha e si chiama Huawei. Il colosso della Repubblica popolare cinese non deve essere visto come una minaccia, ma al contrario può essere un partner vitale per l’Unione europea nello sviluppo di sicurezza, interconnessione e potenziamento delle risorse digitali in tutto il continente.
E’ il messaggio lanciato dai relatori del “DigitALL Lunch Debate”, ospitato da Huawei nel suo Cybersecurity Center di Bruxelles. Gli Stati membri dell’UE guardano con sospetto lo sviluppo delle attività della compagnia cinese in un settore ritenuto strategico. Dall’Asia arriva invece l’invito a lavorare assieme, con l’auspicio che l’Europa guidi una rivoluzione delle comunicazioni basate sulla tecnologie 5G, fornendo ai cittadini tecnologie all’avanguardia.
“Se è lungimirante e coglie le opportunità insite in queste nuove tecnologie, l’Europa può porsi alla guida di una rivoluzione digitale globale, gestendo con saggezza la sua sovranità”, ha detto Hui Cao, responsabile di Strategia e politica per Huawei in Europa. “Come leader mondiale nella fornitura di apparecchi telematici, Huawei è pronto a rispondere alle preoccupazioni dell’Unione europea su varie questioni, dalla gestione dei dati all’aspetto etico dell’intelligenza artificiale, fino a rischi di approvvigionamento tecnologico per le più importanti infrastrutture europee”.
Cao ha quindi illustrato la strategia per la rivoluzione delle telecomunicazioni, a cominciare dalla trasformazione dell’industria manifatturiera, che presto sarà trainata dalle due intelligenze, quella umana e quella artificiale. Da qui al 2025, stando alle stime di Huawei, ci saranno 103 robot ogni 10mila dipendenti d’azienda. Entro lo stesso anno le macchine faranno il loro ingresso nelle case delle persone per svolgere mansioni domestiche quali lucidare vetri e pavimenti, con un aumento del 14% in più rispetto al trend attuale.
I robot faranno impennare il potenziale creativo di imprese e aziende, secondo il rapporto 2025 Global Industry Vision di Huawei. Il 97% delle grandi compagnie ricorrerà all’intelligenza artificiale per migliorare i propri servizi e le modalità d’impiego delle tecnologie, entro cinque anni. Anche i trasporti beneficeranno della rivoluzione digitale targata Huawei: le macchine circoleranno munite di internet e dispositivi di guida assistita per il rilevamento di ostacoli lungo il tragitto e di disagi per la viabilità.
Cao ricorda che le tecnologie di telecomunicazione veloci, le cosiddette reti 5G, saranno utilizzate dal 58% della popolazione mondiale in appena cinque anni a partire da oggi. Con tutto ciò che ne deriva in fatto di sostenibilità.
“Il 5G è verde e offre opportunità impareggiabili per mitigare i cambiamenti climatici”, ha spiegato Fabrizio Cortesi, direttore di Strategia e cooperazione per la divisione delle reti wireless di Huawei in Europa. Installata su un’autovettura, la tecnologia 5G permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Una manna per la battaglia anti-inquinamento che vede in prima linea la stessa Unione europea. “Confidiamo che la Commissione europea integri un sistema che presto diventerà standard lo globale per le auto connesse, quello che prevede l’interazione tra il sistema di guida assistita e il 5G”, ha detto Cortesi.
Un’automobile “che va a 5G” ridurrebbe costi e tempi di viaggio, nonché il numero di incidenti e morti sulle strade, grazie a un sistema d’informazione simultanea che segnala al conducente ogni evento in corso sul suo itinerario. Non solo. Un’auto alimentata a 5G si stima possa contribuire alla riduzione di 339 chili di CO2 al giorno. “L’Europa deve cogliere quest’opportunità per riformare la sua legislazione in materia e allinearsi a Cina e Stati Uniti che sono in prima linea per l’innovazione dei veicoli connessi”, ha concluso Cortesi. “L’era del 5G è già iniziata”.