Bruxelles – Al vertice della nuova Procura pubblica europea ci sarà presto una donna, Laura Codruta Kövesi. Romena, 46 anni, già capo dell’ufficio anti-corruzione della Romania, Kovesi ha ottenuto il benestare del Parlamento e del Consiglio UE dopo mesi di durissimi negoziati inter-istituzionali e con una forte resistenza del governo Romeno, che ha tentato fino all’ultimo di boicottare la candidata nota per il suo impegno contro la corruzione. Alla fine i due co-legislatori europei hanno deciso: sarà lei la nuova direttrice della Procura europea (EPPO), responsabile per i crimini contro il bilancio dell’Ue.
Manca solo l’approvazione formale di entrambi gli organismi UE, ma l’accordo c’è e dunque Kovesi siederà a Lussemburgo. “Questo accordo è un segnale forte circa la serietà dell’UE nella lotta alla criminalità finanziaria e nella protezione del denaro dei contribuenti”, il commento di Vera Jourova, commissario per la Giustizia soddisfatto per la decisione raggiunta in sede negoziale. “Accolgo con favore l’accordo sulla nomina di Kövesi come primo procuratore capo europeo. Sono certa che svolgerà un ottimo lavoro”.
Soddisfatto anche il commissario per il Bilancio, Gunther Oettinger. “Auguro buona fortuna al neo-Procuratore capo nell’affrontare le sfide che ha di fronte. Sia la Commissione europea che l’Ufficio anti-frode europeo (OLAF) la sosterranno con forza nei compiti a venire”.
Anche in Parlamento, da sempre schierato con questa candidata, sono convinti che quello di Kovesi sia un ottimo nome per la nuova agenzia europea. “E’ la scelta migliore per questo incarico, ha eccellenti doti professionali”, speiga il presidente della commissione Libertà civili, Juan Fernando Lopez Aguilar (S&D). Dello stesso avviso il presidente della commissione Controllo del bilancio, Monika Hohlmeier (PPE). “Siamo molto lieti che Laura Kövesi dirigerà la nuova Procura europea. Corrisponde perfettamente all’idea del Parlamento di un EPPO forte e credibile. Inoltre Kovesi detiene un record impressionante di risultati nella lotta contro la corruzione con una resistenza e un coraggio straordinari”.
L’EPPO, che dovrebbe essere operativo per la fine del 2020, avrà un ruolo fondamentale nella repressione dei reati che ledono gli interessi finanziari dell’Ue. L’ufficio dovrà indagare e perseguire i crimini ai danni del bilancio dell’Ue quali frodi, corruzione, o frodi sulle aliquote transfrontaliere superiori a 10 milioni di euro. In futuro, l’elenco dei reati perseguibili dall’EPPO potrebbe includere perfino il terrorismo.
Finora sono 22 gli stati membri dell’Ue che hanno aderito all’istituzione dell’EPPO. I cinque che ancora non vi partecipano – Danimarca, Svezia, Ungheria, Polonia e Irlanda – potrebbero rivedere la loro posizione in qualsiasi momento. L’ufficio centrale dell’EPPO avrà sede a Lussemburgo: da lì verranno dirette ogni giorno le indagini penali condotte dai procuratori delegati di tutti gli Stati aderenti.