Bruxelles – Si può comprare l’Atomium, ma anche Palazzo Reale, o più modestamente Marolle, il vivace quartiere dei negozietti di robivecchi e modernariato. La nuova versione (uscita a venti anni di distanza dalla prima) del Monopoly “in serie limitata” dedicata a Bruxelles esce oggi (costo: 50 euro), ed è stata disegnata privilegiando i luoghi “per cui la città e nota” più che alle tradizionali vie cittadine. C’è anche la sede della Nato, lo stadio dell’Anderlecht (scelto in base ad una consultazione tra 6.000 cittadini), la Grand Place. Ma anche il Museo delle Fognature e quello dell’Africa.
“Ci abbiamo lavorato un paio d’anni in sei persone”, spiega Cedric Libbrecht, uno dei soci di Gruppo 24, l’azienda che ha avuto il franchising in Belgio per le edizioni limitate dedicate alle città, per ora tutte fiamminghe, che hanno avuto un’edizione speciale di Monopoly. Quella di Bruxelles è una seconda edizioni, tutta rinnovata, che esce a venti anni dalla prima.
I creatori belgi sono però “arrabbiati” con la casa madre, la statunitense Hasbro, “perché ci ha impedito di riprodurre il monumento del Mannekenpis così com’è, cioè un bimbetto nudo. Hanno sostenuto che si tratterebbe di un’immagine ‘sessista’ e ‘shoccante’ per i bambini, e dunque abbiamo dovuto vestirlo con un costume da bagno celeste, con lo stemma di Bruxelles”.
Del gioco esistono oramai migliaia e migliaia di versioni speciali, ed anche questa ne ha due: una bilingue francese e fiamminga, le due principali del Belgio, ed una in inglese, dedicata ai tanti “expats” che sono a Bruxelles e che, evidentemente, si ostinano a non imparare una delle lingue del Paese che li ospita.
Anche le carte del gioco, i famosi “imprevisti” sono state adeguate a Bruxelles, e le indicazioni che danno riguardano oltre che evidentemente le caselle dove andare, anche avvenimenti importanti della città, come la maratona annuale.
Le posizioni delle varie caselle sono state, come di regola, decise in base al valore degli immobili in quel quartiere: le più economiche a Marolles, le più costose attorno alla Grand Place.
“La scatola è blu, con qualche stella – ci spiega Libbrech – per dare alla confezione un tono caldo, da pomeriggio invernale nel quale, qui in Belgio, si sta dentro casa, insieme, a giocare. Lo ammettiamo, il clima ci aiuta a vendere”.