La Valletta – Il vertice sui migranti segna un punto a favore. I quattro ministri dell’Interno di Italia, Francia, Germania e Malta hanno firmato a La Valletta un’intesa che verrà ora sottoposta al Consiglio europeo Giustizia e affari interni a Lussemburgo il prossimo 8 ottobre.
Le decisioni finalmente sono arrivate. “Scelte politiche” come aveva annunciato il Commissario Dimitris Avramopoulos, che sul summit di Malta aveva puntato molto. L’intesa firmata anche dalla Finlandia, che ha la presidenza di turno dell’UE, interessa l’area limitata del mediterraneo centrale. L’accordo prevede la “redistribuzione dei migranti su base obbligatoria” con un sistema di quote che verrà stabilito tra quanti dei 27 paesi dell’Ue parteciperanno all’intesa. I tempi saranno molto rapidi (4 settimane) e soprattutto i ricollocamenti per tutti i richiedenti asilo e non solo coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato.
Per la prima volta poi si prevede la possibilità di “rotazioni dei porti” anche se sempre su base volontaria. È stata l’Italia a insistere per riconoscere anche ai migranti economici la distribuzione dei salvataggi in mare mentre non rientrano nell’intesa i cosiddetti “sbarchi autonomi”.
“Quello che è avvenuto oggi è molto importante – ha detto la ministra Luciana Lamorgese al termine del summit – è il primo passo concreto per un’azione comune europea. Abbiamo sempre detto che chi arriva in Italia e a Malta arriva in Europa e oggi questo concetto fa parte di un sentire comune”.
L’obiettivo fin dai prossimi giorni è di allargare il più possibile la base dei firmatari del documento e sarà il Consiglio europeo di ottobre a chiudere il pacchetto. Per questo motivo il documento non prevede in partenza le sanzioni per chi rifiuta le quote (che non possono essere stabilite da 4 Stati) ma diventa un tema di confronto fra tutti i Paesi membri.
Anche Francia e Germania considerano l’intesa equilibrata e che ha come obiettivo “quello di salvare le vite senza costruire nuove barriere, ma dando la giusta solidarietà a Italia e Malta”, come ha sottolineato il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner. “Molto soddisfatto” anche il tedesco Horst Seehofer, secondo cui “i meccanismi concordati a Malta per i salvataggi in mare gettano la strada per una politica comune europea”. La prospettiva di medio periodo resta quella di una modifica del regolamento di Dublino sul diritto di asilo a cui l’intesa che verrà portata al tavolo di Lussemburgo vuole fare da apripista.
“Finalmente si va nel senso indicato dal Parlamento – commenta il presidente dell’eurocamera David Sassoli – chi sbarca in un paese europeo sbarca in Europa e tutti debbono partecipare alla redistribuzione in modo regolato e non più soltanto su base volontaria”.
In Italia la maggioranza plaude ai primi risultati raggiunti. “L’azione politica e la credibilità di questo governo hanno portato a un accordo vero per la redistribuzione dei migranti – dice il ministro Franceschini – ora è più facile capire che le minacce di Salvini all’Unione Europea hanno prodotto solo danni”. “Primi risultati concreti, senza chiacchiere e slogan” dice il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola. Per il Movimento 5 Stelle “si è avviato un percorso importante” e per l’europarlamentare Laura Ferrara “non era scontato che Francia e Germania approvassero un testo che prevede i ricollocamenti automatici e obbligatori di tutti i migranti sbarcati in Italia e il principio di rotazione dei porti”. Fa i “complimenti a Lamorgese” il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per cui sui flussi migratori l’accordo di La Valletta “non è la soluzione ma sono i rimpatri, su cui presto ci saranno novità”.