Bruxelles – Londra e Bruxelles sono ai ferri corti. Dopo che giovedì sera il governo britannico ha trasmesso alla Commissione europea tre documenti “riservati” chiedendole di non consegnarli ai delegati dei governi degli altri 27 Stati, Bruxelles è su tutte le furie.
Si tratterebbe, come spiega The Guardian, di un plico di fogli “a lungo attesi” da Downing Street, nei quali verrebbero delineate le ultime considerazioni del governo britannico sulla Brexit. La Commissione non ha tardato a far sapere a Londra che qualunque tipo di proposta deve poter essere valutata dai governi dell’UE, al fine di non complicare i negoziati a sole sei settimane dalla data fissata per la Brexit.
Questi tre documenti – si legge su The Guardian – contengono alcune riflessioni di David Frost, il responsabile per i negoziati di Boris Johnson, sull’uso della tecnologia e di strategie sicure per agevolare i commerci nei controlli doganali lontano dal confine irlandese. Vi sono poi riferimenti al sistema di controllo dei prodotti manifatturieri per impedire l’immissioni di quelli scadenti nel mercato unico.
La Commissione dell’UE ha spiegato a Londra che è necessario “condurre i negoziati nella massima trasparenza” e che dunque forse è necessario “un chiarimento sul metodo di lavoro”. Non è possibile per l’UE accettare l’affermazione britannica che i tre documenti sono “proprietà esclusiva del governo di Sua Maestà”. Se non ci sarà un cambiamento di atteggiamento dal governo di Johnson, insomma, i negoziati per la Brexit non potranno proseguire.