Roma – Un’amicizia indistruttibile. “Talvolta non siamo d’accordo ma poi ci ritroviamo sempre”. Emmanuel Macron fotografa così Italia e Francia nel giorno del dialogo ritrovato, ospite di Giuseppe Conte, primo leader europeo ricevuto dopo la nascita del nuovo governo. Una cena ha sugellato gli intenti per una rinnovata collaborazione a partire dalla ripresa del lavoro sul “trattato del Quirinale”, il progetto di cooperazione bilaterale permanente avviato nel 2018. Un impegno che potrebbe arrivare al suo momento clou al prossimo vertice tra i due paesi, annunciato da Conte all’inizio del 2020.
“Sono molto contento di questo prossimo appuntamento” ha detto il Presidente francese che prima della cena a Palazzo Chigi ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Francesi e italiani stretti da una forte amicizia”, così riparte il dialogo che trova i due leader subito in sintonia sui temi di punta delle politiche europee, il rilancio economico, il green deal, le politiche migratorie e il delicatissimo dossier libico.
Il primo cambio di registro tocca i migranti con Conte che spiega la necessita di “far uscire il tema dalla propaganda antieuropea”. Guardia alta contro i trafficanti di esseri umani ma è “necessario gestire il fenomeno con soluzioni efficaci come la redistribuzione, i rimpatri e gli accordi con i paesi di origine e di transito non solo dei singoli paesi ma anche dall’ istituzione europea. Emmanuel Macron sottoscrive tutto, riconoscendo che l’Italia “ha subito ingiustizie per la mancata solidarietà europea” e che la risposta non può essere quella della “provocazione nazionalista”. Dunque sì alla distribuzione automatica tra paesi prima dello sbarco garantita dalle istituzioni europee con penalizzazioni finanziarie per chi sottrae. “Pronti a cambiare Dublino” dice il capo dell’Eliseo “determinato a stare al fianco dell’Italia” sulla strada della modifica del regolamento per garantire il diritto d’asilo. La soluzione della redistribuzione tra i volenterosi sarà comunque messa a punto nel vertice di Malta “che i nostri ministri degli esteri prepareranno nei prossimi giorni”.
Il clima tra Italia e Francia è cambiato e si vede anche dalla mancata diffidenza (almeno nelle parole dei due leader) sulla Libia. Macron si dice “lieto che Conte nella stessa giornata abbia incontrato il capo del governo di accordo nazionale Fayez al Sarraj” e confermato “il compromesso e il dialogo come unica via d’uscita per la stabilizzazione del Paese nel rispetto di tutte le componenti”. Lo strumento di una prossima conferenza inter-libica che coinvolga tutti gli attori sotto l’egida delle Nazioni Unite, per entrambi appare come la via più adatta a raggiungere l’obiettivo.
Marcia comune anche sul rilancio economico della casa europea. “Riequilibrare il rapporto tra stabilità e crescita per un Europa più sociale”, chiede il premier italiano, rilanciare la domanda interna dei singoli Paesi e promuovere gli investimenti nel segno della nuova frontiera green. Una crisi che ha un forte impatto sulla zona euro “con una crescita finora molto al di sotto delle attese”, risponde Macron che usa parole molto generose per Mario Draghi “che con grande visione e coraggio ha preso le decisioni adeguate. Anche se qualcuno non lo vuole sentire – aggiunge – la sua politica monetaria è stata determinante per evitare il peggio e ora spetta ai governi che hanno margini di manovra rilanciare la domanda interna”.
Appuntamento dunque al bilaterale del 2020 con i due governi al completo e sigillo finale “dell’incontro tra amici”, la naturale collaborazione in campo artistico e culturale con le celebrazioni di Leonardo e Raffaello, due maestri che legano indissolubilmente Italia e Francia.