Bruxelles – Coloro che hanno avuto un impiego part time nel 2018 sono stati un quinto di tutti i lavoratori nell’Ue. A rivelarlo è Eurostat secondo le cui stime 31,2 milioni di donne e 9,5 milioni di uomini di età compresa tra i 20 e i 64 anni hanno avuto nel 2018 un contratto di lavoro a tempo parziale, rappresentando dunque il 19% dell’occupazione totale europea.
I principali motivi per il quale una persona non lavora a tempo pieno sono proprio le difficoltà incontrate nella ricerca di quest’ultimo (26%), seguito dal fatto che molte persone hanno bisogno di un’occupazione che non li tenga occupati un’intera giornata lavorativa, per prendersi cura di bambini o di adulti disabili (24%). Il primo riguarda maggiormente gli uomini (36%), mentre il secondo principalmente le donne (23%).
Negli Stati membri dell’UE, il più alto tasso di occupazione con contratto part time a causa della mancanza di accesso ad un lavoro a tempo pieno e stato registrato in Grecia (70%), seguita da Italia (66%), Cipro (65%) e Bulgaria (59%). Mentre la percentuali più basse sono state registrate in Estonia (6%), seguite da Belgio, Repubblica Ceca e Slovenia (7% ciascuna) e Paesi Bassi (8%).
A parte quindi la difficoltà di trovare un lavoro full time, nel nostro Paese le altre cause per il quale un lavoratore ha un assunzione a tempo parziale riguarda il fatto di doversi occupare di bambini o disabili (14,4%), di avere responsabilità familiari o personali (4,8%), di essere impegnati in corsi di formazione o educazione (1,9%) ed infine chi fa parte di una categoria protetta (1,6%).