Bruxelles – L’inflazione dell’Eurozona è rimasta stabile all’1% ad agosto, secondo le stime diffuse da Eurostat, mentre è rimasta ferma all’1,4% nel territorio dell’UE. Complessivamente ci sono otto Paesi dell’Unione europea (sei dei quali con la moneta unica) con l’indice del costo della vita sotto l’1%, a cui si aggiunge il Portogallo (anch’esso con l’euro) con inflazione negativa (-0,1%).
Permane dunque una situazione di bassa inflazione, anche se in alcuni Stati membri si registra un timido miglioramento. E’ il caso dell’Italia (+0,2% rispetto a luglio) e di Cipro (+0,5%).
Un basso livello di inflazione se da una parte è una buona notizia per le famiglie, poiché non vedono intaccato il proprio potere di acquisto, dall’altra parte è un problema per chi deve pagare i mutui. I prestiti sono concessi in valore nominale (teorici) e non reali (di mercato). Un’alta inflazione favorisce chi deve onorare il pagamento, in quanto deve fare meno sforzi restituire il prestito e pagare gli interessi. Viceversa, se l’inflazione scende rispetto al momento in cui il debito viene contratto, gli oneri aumentano.
Nel mese di agosto, il contributo più elevato al tasso d’inflazione annuale nell’area dell’euro è arrivato dai servizi (+0,60 punti percentuali), seguiti da cibo, alcol e tabacco (+0,40), beni industriali non energetici (+0,08) ed energia (-0,06).