Bruxelles – Le vicende giudiziarie che vedono coinvolti i candidati designati agitano la famiglia liberale in Parlamento europeo. Saranno gli europarlamentari a dover decidere se le persone indicate da Ursula von der Leyen per servire nel prossimo esecutivo comunitario sono degne dell’incarico. Si renderanno necessarie audizioni e l’analisi dei conflitti di interesse. Il processo di selezione inizierà il 30 settembre, ma già adesso Renew Europe (RE), il gruppo liberale non sa cosa fare.
“Non so dire come voteranno i membri del nostro gruppo”, ammette Dacian Ciolos nella conferenza tenuta a margine dei lavori d’Aula. Il capogruppo RE sa che all’interno dei liberali non piace il nome di Rovana Plumb, commissaria designata dalla Romania accusata di aver favorito operazioni illecite nel settore immobiliare. Ma votare contro la socialdemocratica vorrebbe dire innescare veti incrociati. Ad essere al centro di accertamenti ci sono anche i liberali Didier Reynder (Belgio) e Sylvie Goulard (Francia), che avranno bisogno dei voti di tutte le parti per essere promossi in Parlamento.
“E’ nell’interesse degli stessi commissari designati fornire spiegazioni e sgombrare il campo da dubbi”, dice Ciolos. E’ vero che prevale la presunzione di non colpevolezza, ma “anche solo il dubbio indebolisce la figura del commissario”. Quindi ben vengano le audizioni. “Il confronto con il Parlamento è l’occasione per fornire risposte e spiegazioni”. Nel caso di Reynders, a cui è stata notificata l’apertura di un fascicolo pochi giorni fa, “sono certo che farà tutto quanto in suo potere per chiarire la sua posizione”.