Bruxelles – Non inizia per niente bene la Commissione von der Leyen. L’apertura del fascicolo a carico di Didier Reynders da parte della procura belga è solo l’ultimo episodio di una squadra dove i casi con la giustizia non sono pochi, e che mettono in luce non proprio scintillante sin da subito la presidente e le sue scelte. Non solo. Dovrà essere il Parlamento europeo a pronunciarsi sull’ammissibilità dei candidati. Eventuali bocciature sarebbero uno schiaffo alla Commissione e agli Stati membri.
La commissaria designata per il Mercato interno, con responsabilità anche su Industria, è un nome noto della politica francese. Ma Sylvie Goulard sembra essere nome noto anche alla gendarmerie. Su di lei sono piovute le accuse di aver utilizzato fondi europei per pagare assistenti che però lavoravano in Francia. Per questo è stata interrogata già al commissariato di Nanterre, pur dopo aver già restituito al Parlamento circa 42.000 euro.
Altro nome oggetto di accertamenti di è quello di Janusz Wojciechowski, il polacco indicato dal governo di Varsavia per lavorare nella prossima commissione e che Ursula von der Leyen ha indicato per l’agricoltura. Anche per lui c’è l’ombra di irregolarità nei rapporti con il Parlamento europeo. E’ sotto inchiesta da parte dell’OLAF, l’agenzia anti-frode dell’UE , per presunte irregolarità nei rimborsi spese di viaggio ai tempi del suo mandato da eurodeputato. Se le accuse dovessero venire confermate sarebbe un duro colpo per il diretto interessato e per la Commissione. Wojciechowski ha lasciato il Parlamento europeo per andare alla Corte dei conti europei, l’organismo responsabile di controllare come viene impiegato il denaro europeo.
Altri problemi avvolgono la figura di Rovana Plumb. La romena proposta come prossimo commissario per i Trasporti è accusata di aver favorito affari illeciti nel settore immobiliare tramite l’agevolazione del trasferimento di terreni vicini al Danubio, concessi in locazione a una società privata. Il caso è finito addirittura all’attenzione del Consiglio d’Europa.
Si aggiunge quindi alla lista il belga Didier Reynders, il commissario che dovrebbe essere responsabile per la Giustizia, che è all’attenzione della giustizia. Quattro commissari su 27 non sono pochi. E non va dimenticato che alla lista si aggiunge anche lei, Ursula von der Leyen, accusata di aver malspeso e mal gestito risorse pubbliche ai tempi in cui era ministro della Difesa tedesco.
Non certo il migliore bigliettino da visita per la Commissione chiamata a rilanciare l’Europa e la fiducia nel progetto comunitario.