Bruxelles – Mettere mano al bilancio comune è sempre più una necessità. Con gli Stati sempre più litigiosi sul contributo al funzionamento dell’UE, occorre dare all’Unione strumenti propri per poter funzionare. Anche perché il libero scambio impoverisce le casse comuni. E’ il commissario al Bilancio, Gunther Oettinger, a mettere i governi di fronte all’effetto boomerang delle politiche di libero scambio. “Ogni volta che firmiamo accordi commerciali con qualcuno, le barriere tariffarie spariscono. Le entrate doganali continueranno a diminuire a causa del commercio, e servono dunque risorse proprie”.
Il messaggio lanciato in occasione del dibattito in consiglio sul prossimo bilancio pluriennale (MFF 2021-2027) suona da vero e proprio allarme. L’UE funziona soprattutto con il contributo degli Stati membri. Sono poche le entrate dell’Unione europea: multe agli Stati membri a causa di procedure d’infrazione giunte a condanna, IVA, dazi doganali, prelievi sullo zucchero. Se si riduce una di queste entrate l’Unione si impoverisce, e diventa ancora più dipendente dagli Stati. Il dibattito sul bilancio pluriennale dell’UE sarà sul tavolo dei leader il prossimo ottobre. In quella sede si dovranno trovare soluzioni.
“Stiamo negoziando con Mercosur, Australia, Giappone”, ricorda Oettinger. “In tutti gli accordi in discussione è prevista una riduzione dei dazi. Si ridurranno strutturalmente, e dobbiamo rafforzare la colonna delle risorse proprie”. Però bisogna fare in fretta. “Si continua con obiezioni. Se ci saranno obiezioni, non ci saranno mai risorse proprie”.