Bruxelles – Grazie ad un’ampia gamma di misure di politica ambientale, le emissioni di inquinanti atmosferici in Europa sono diminuite significativamente negli ultimi ventotto anni. Secondo i dati Eurostat, i livelli di emissione di ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx), ammoniaca (NH3), composti organici volatili non metanici (NMVOC) e polveri sottili (PM2.5) sono diminuite significativamente tra il 1990 e il 2017.
Gli inquinanti atmosferici sono emessi proprio dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili, danneggiando la salute umana e l’ambiente. Tra le cinque sostante elencate prima, considerati come i più importanti inquinanti che mettono in discussione la qualità dell’aria nell’Unione europea, il calo maggiore riguarda gli ossidi di zolfo (SOX), i quali sono stati ridotti del 90%. Subito dopo troviamo tutti i composti organici volatili diversi dal metano, (NMVOC) e gli ossidi di azoto (NOx), con un decremento dell’inquinamento atmosferico del 60%.
Invece le emissioni di polveri ultrasottili (PM2,5) considerate l’inquinante di maggiore impatto nelle aree urbane, sono diminuite di quasi la metà nel 2017 rispetto al 1990. Mentre a diminuir meno, sono state le emissioni di ammoniaca che si sono ridotte solo di un quarto col passare del tempo.