Bruxelles – Il Parlamento europeo chiede spiegazioni a Ursula von der Leyen sul nome dei portafogli che ha deciso di affidare ai membri della prossima Commissione UE. Fa discutere in particolare la decisione della presidente eletta dell’esecutivo comunitario di un commissario “per la difesa degli stili di vita dell’UE”. I rappresentanti delle varie forze politiche hanno deciso di mettere pressione su von der Leyen, invitata alla prossima conferenza dei presidenti a chiarire le sue posizioni. Il presidente del Parlamento, David Sassoli, annuncia di averla invitata per il 19 settembre, prossimo momento di incontro dei leader dei gruppi.
Per quel giorno il Parlamento sarà impegnato a Strasburgo per i lavori d’Aula. Non si intende far comparire von der Leyen in Plenaria, ma lasciare tutto ad un incontro privato a porte chiuse per “vedere se c’è un ragionamento in corso, come mi pare di vedere”, dice Sassoli. L’auspicio è un passo indietro è un cambio di denominazioni. Al plurale.
Nella conferenza stampa tenuta al termine della conferenza dei presidenti di oggi Sassoli ammette che il problema non è solo la funzione di Margaritis Schinas, già capo del servizio dei portavoce per la Commissione Juncker. Ci sono “alcune denominazioni che hanno destato sconcerto”. Quali sono lo spiega lui stesso. “Personalmente non ho visto alcun riferimento a immigrazione, ricerca, cultura, che mi sembrano parole importanti, materie che qui in Parlamento conosciamo molto bene”. Il problema è dunque la somma di quello che c’è e di quello che manca. C’è il timore in Parlamento che la Commissione che verrà mandi messaggi non appropriati.