Bruxelles – Morbillo, indietro tutta. Nel mondo il numero delle persone colpite dalla malattia invece di ridursi è aumentato. Un fenomeno che non ha risparmiato neppure il vecchio continente. Anzi. “Dall’inizio del 2019 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha registrato 99mila casi di morbillo in tutta Europa”, e l’anno non è ancora finito. Cosa vuol dire? Che “in 10 anni siamo passati da 14 Paesi dell’Ue con il 95% di copertura contro il morbillo ad appena quattro”.
A leggere il bollettino medico è Vytenis Andriukaitis, medico e commissario europeo per la Salute. Il responso è allarmante. Per questo motivo la Commissione europea ha voluto ospitare a Bruxelles il summit mondiale per la vaccinazione. E’ nell’ambito di questa iniziativa che Andriukaitis si presenta in sala stampa, assieme al direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Gebreyesus. Un appuntamento in più per lanciare il messaggio carico di urgenza.
L’emergenza c’è ed è forte, sottolinea il commissario europeo. Da una parte ci sono la resistenza ai vaccini e la difficoltà ad accedervi. Queste sone le cause “più eclatanti” del problema, denuncia Andriukaitis. Dall’altra parte c’è lo scetticismo e la disinformazione che guida il movimento no-vax.
Vaccination is the most successful public health measure of modern times. It saves millions of lives every year.
Tomorrow President @JunckerEU will open the #VaccinationSummit19.
Tune in for our live at 9.00 AM CEST #VaccinesWork pic.twitter.com/Sj0GU6B4ns— European Commission (@EU_Commission) September 11, 2019
Il responsabile dell’OMS va dritto al punto. “La vaccinazione è la pietra angolare della salute pubblica”, sottolinea Gebreyesus. “La vaccinazione è fondamentale proteggere milioni di persone nel mondo da malattie mortali”.
Insieme, i rappresentanti di Unione europea e Organizzazione mondiale della sanità, hanno condiviso il decalogo contro l’astensione ai vaccini. Tra le dieci buone pratiche si consigliano la diffusione internazionale di programmi vaccinali, il miglioramento dei metodi di consegna, la lotta serrata alla disinformazione, da combattere “fornendo più dati sull’efficacia dei vaccini”. Ancora, si invita a “Intensificare” il monitoraggio digitale dell’impatto dei vaccini, sorvegliare le patologie, promuovere forme di partenariato e collaborazione tra enti e definire una nuova agenda per la vaccinazione 2021-2030.
La poliomelite è scomparsa grazie alla somministrazione di vaccini, ricordano Andriukaitis e Gebreyesus. Oggi però il morbillo prolifera invece di venire debellato. Colpa delle fake news. “Il problema maggiore è la disinformazione”, riconoscono. Ma accanto alle false narrazioni, spiega il direttore generale dell’OMS, c’è la complessità del tema e la difficoltà divulgativa che ne deriva. C’è un problema di comprensione da parte di chi ascolta, frutto anche di un problema da parte di chi parla. “Così, la scienza diventa la prima fonte di dubbi nelle persone, che perdono sempre più fiducia nella sua azione”, ammette Gebreyesus .
“E’ davvero triste assistere a certe forme di contraffazione della realtà”, sostiene Andriukaitis, che punta invece il dito contro la mala-politica. Se la prende con quanti gridano al complotto, riferendosi alle varie teorie di complotto di cui sono state accusate le case farmaceutiche. “I leader politici sono i primi a instillare dubbi nei cittadini, affermando che i vaccini servono a far guadagnare le multinazionali e questo non avviene solo negli Stati Uniti, ma anche in Italia e in Polonia”.