Bruxelles – “Dobbiamo incrementare la nostra azione per contrastare il cambiamento climatico e dobbiamo farlo prima del 2021”. Così ha esordito Bas Eickhout, uno dei leader del Partito Verde europeo, che sarà capo-delegazione del Parlamento europeo alla 25esima Conferenza delle Nazione Unite sul clima (COP25) – che si svolgerà a Santiago del Cile dal 2 al 13 dicembre 2019 – durante una colazione con la stampa, stamattina a Bruxelles.
L’incontro, cui ha partecipato anche la delegata scozzese al Parlamento, Aileen McLeod, ha dato a Eickhout occasione di spiegare come l’Unione europea sta portando avanti la lotta al cambiamento climatico in base all’Accordo di Parigi sul clima, siglato da 196 Stati nel 2015. Seguendo il modello della Scozia, che quanto prima vorrebbe ridurre a zero le proprie emissioni di gas e carbonio, l’Ue – ha detto Eickhout – deve implementare le proprie ambizioni sul clima sfruttando gli obiettivi della nuova agenda definita dalla Commissione di Ursula von der Leyen. La prossima presidente della Commissione è stata, secondo il deputato perlomeno negli impegni assunti, molto propositiva riguardo alla realizzazione degli obiettivi di Parigi 2015. Ciononostante, “i membri del Consiglio direttivo per l’azione sul clima in Commissione Ue (DG CLIMA) sembrano essere in ritardo rispetto agli intenti di von der Leyen”. Per questo bisognerà lavorare al massimo per incrementare non solo la legislazione, ma anche l’azione in materia climatica, sostiene Eickhout.
Un altro tema cruciale sollevato è stato quello della tassa sul carbonio. Applicare una tassazione valida a livello europeo, “è, per quanto interessante, impossibile”, ha detto l’europarlamentare. Infatti, per introdurre qualsiasi misura fiscale all’interno dell’Ue, sarebbe necessaria l’unanimità dei 27 Stati membri nell’ambito del Consiglio di economia e finanza (ECOFIN). Per questo, “sarebbe meglio rafforzare il Sistema di scambio di quote di emissione in Ue (ETS UE), che richiederebbe soltanto una maggioranza qualificata in seno al Consiglio”, ha suggerito il membro dei Verdi.
Un sostegno economico fondamentale alla causa climatica proviene, poi, dalla Banca europea per gli investimenti, le cui decisioni – ha detto Eickhout – sono cruciali, essendo una delle prime istituzioni al mondo specializzata in investimenti. Tra le priorità della Banca vi è quella di raggiungere gli obiettivi del Trattato di Parigi entro il 2020, sfruttando investimenti pubblici e privati e cooperando a stretto contatto con la Commissione europea. “Essendo tra i maggiori finanziatori di azioni per il clima a livello globale, ci aspettiamo che la Banca sviluppi al meglio il proprio portafoglio sul tema – ha concluso Eickhout – in modo da aiutare l’Ue stessa a realizzare quanto prima i suoi obiettivi”.