Finalmente il mondiale di basket è tornato! Dopo la prima edizione di quella che è ormai conosciuta come FIBA World Cup organizzata nel 2014 in Spagna, la seconda edizione sarà giocata in Cina e presenterà per la prima volta ben 32 squadre ai blocchi di partenza. Gli Stati Uniti sono la squadra campione in carica e si presentano nuovamente con la voglia di vincere, anzi di stravincere. La loro vittoria in finale nel 2014 contro la Serbia fu un’autentica esibizione e il risultato finale di 129 a 92 fu il riflesso di un dominio schiacciante da parte del roster a stelle e strisce. Quest’anno la presenza di un guru come Greg Popovich in panchina permetterà agli USA di contare sull’esperienza giusta per gestire un gruppo durante una competizione esigente. Il tecnico dei San Antonio Spurs, il quale ha chiamato ai suoi ordini il suo ex giocatore Tim Ducan, come spiegato in questo link, è stato chiamato per continuare a vincere a livello mondiale.
Non deve stupire, dunque, che nonostante il roster degli Stati Uniti sia apparentemente poco esperto, la squadra a stelle e strisce sia l’assoluta favorita alla vittoria di questo torneo secondo le quote scommesse riscontrabili in questa pagina web: https://www.betfair.it/sport/basketball. Il grande obiettivo della squadra di Popovich è quello di inanellare il terzo trionfo consecutivo, dopo quello già citato di Spagna 2014 e quello di Turchia 2010. Il training camp di las Vegas, nel quale sono stati convocati 16 giocatori, ha l’obiettivo di cementare un gruppo giovane e senza un fenomeno assoluto, visto che giocatori come Stephen Curry e LeBron James non prenderanno parte alla spedizione. Il ritiro servirà, come si indica nel seguente link: https://www.gazzetta.it/Nba/05-08-2019/bakset-nba-usa-popovich-3401440949384.shtml, per effettuare la definitiva scrematura e decidere quali saranno i 12 elementi finali del roster destinato a imbarcarsi sul volo per Pechino. I dubbi sono ancora tanti, visto appunto che si tratta di un roster piuttosto equilibrato, ma sicuramente Popovich prediligerà una serie di fattori, in primis la capacità di fare gioco di squadra, l’abilità difensiva e la concretezza nel tiro da tre, una risorsa spesso capace di cambiare le partite più difficili.
Tra tutti i convocati forse il ruolo di leader potrebbe essere interpretato da quel Jayson Tatum che tanto bene ha fatto ai Boston Celtics e che più si avvicina alle caratteristiche di giocatore a tutto campo.
Con un girone apparentemente facile sulla carta, gli USA non dovrebbero avere problemi a qualificarsi per la fase a eliminazione diretta. Da quel frangente in poi, però, dovranno stare attenti a chi si troveranno per strada. La Serbia di Djordjevic è sicuramente una delle avversarie più insidiose, mentre non vanno dimenticate la Spagna, la Francia e anche la Grecia di Antetokounmpo, chiamato “The Greek Freak” in NBA. Dopo una serie di rifiuti a partecipare al mondiale da parte di varie stelle, toccherà quindi a Popovich trovare la formula giusta per far sì che, finalmente, gli USA possano conquistare quel tris di vittorie così bramato da sempre.