Bruxelles – Sicurezza informatica, uno dei temi al centro dell’attenzione europea, tanto che da fine giugno è in vigore il Cybersecurity Act, nuovo strumento normativo europeo che mira a una sicurezza informatica più coesa e comunitaria.
L‘Italia sembrava essersi messa al ritmo europeo con tanto di decreto sul cosiddetto “Potere d’oro” approvato all’inizio di luglio per garantire la sicurezza delle nuove infrastrutture di telecomunicazione, in particolare quelle 5G, le reti veloci.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’aveva presentato in questo modo: “Il nuovo decreto legge delimita ancora più efficacemente le verifiche spettanti al Governo in caso di atti di operazioni e operazioni societarie riguardanti le nuove reti di infrastrutture tecnologiche”.
Ma poi ci ha ripensato, rinunciando a convertire il decreto. Il tutto si è consumato all’interno del Movimento 5 stelle che mostra prima nel dettaglio il contenuto del provvedimento ma che poi, per bocca del sottosegretario pentastellato ai rapporti col Parlamento, Vincenzo Santangelo, annuncia di non scalpitare per la sua trasformazione in legge.
Il decreto non arriva alla sua trasformazione in legge entro i termini previsti, può capitare, ma il governo stesso rinunzia a un proprio decreto non è cosa di tutti i giorni. Ma è successo, al Senato, in commissione Finanze, dove all’ordine del giorno c’era un appuntamento con l’avvento del decreto sul “Potere d’oro”. E la relatrice, la signora Laura Bottici del Movimento 5 stelle ha anche riferito nel dettaglio sui contenuti del provvedimento che, in linea generale, dispone il prolungamento dei termini per funzioni dei poteri speciali da parte del governo.
Una relazione puntigliosa, al termine della quale e ‘intervenuto il sottosegretario Santangelo che, proprio in riferimento al decreto in esame, ha fatto sapere che “il Governo non intende insistere per la conversione in legge, anche in considererà il fatto che prossimamente sarà sottoposto all’esame del Consiglio dei ministri un disegno di legge per disciplinare in modo più organico la materia della sicurezza informatica nazionale”. Ne è seguita una presa d’atto e l’argomento è stato “aggiornato”. In altre parole, se ne discuterà poi. Anche se è molto improbabile.