Bruxelles – Obiettivo: iniziare a “costruire” già da adesso il prossimo bilancio pluriennale dell’UE (MFF 2021-2027), attraverso l’esercizio finanziario dell’anno 2020. Le prime proposte del nuovo Parlamento europeo per il funzionamento dell’Unione contengono interessanti proposte, come quella della deputata romena dei popolari (PPE), Adina-Ioana Valean, che in un emendamento al bilancio settennale presentato e depositato in commissione Ambiente prima della pausa estiva chiede di portarsi avanti con il lavoro creando una sorta di “misura ponte” che colleghi l’attuale ciclo finanzio al prossimo.
Valean ritiene che “nell’ultimo anno del quadro finanziario pluriennale (quello in corso, in scadenza nel 2020, ndr) sia necessario un ambizioso bilancio per i programmi relativi all’azione per il clima e per la protezione della biodiversità”. Ciò “per costruire un ponte verso il prossimo quadro finanziario pluriennale che si prevede avrà un avvio lento fino a quando tutti i nuovi programmi non saranno pienamente operativi”.
Valean, in Parlamento europeo dal 2007, anno dell’accesso della Romania nell’Ue, è alla sua quarta legislatura europea consecutiva. E’ l’attuale presidente della commissione Industria e membro sostituto della commissione Ambiente. E’ una politica esperta, che sa come funziona la macchina comunitaria. E’ consapevole che ci vorrà del tempo per negoziare il prossimo bilancio pluriennale dell’UE, mentre quello per il solo anno 2020 seguirà tempi più rapidi.
Prevedere qui uno strumento finanziario o un meccanismo di sostenibilità sarebbe cruciale per poterlo poi replicarlo nel prossimo bilancio settennale invece che crearlo dal nulla. Il negoziato per il MFF 2021-2027 appare in salita. Pesa la questione delle risorse, che gli Stati intendono garantire con parsimonia rispetto alle richieste del Parlamento. Anticipare la questione al 2020 potrebbe permettere di risolvere un problema.
La ripresa delle attività dirà quali e quante possibilità ci saranno per la proposta dell’europarlamentare del PPE per incidere nel dibattito di bilancio. Da settembre tutti i dossier torneranno all’attenzione di commissioni parlamentari e Aula, inclusi quelli di bilancio.