Bruxelles – Ursula von der Leyen ha già dato la propria disponibilità a lavorare tutti insieme, all’insegna della concordia inter-istituzionale. Un elemento che fa ben sperare per il futuro e che dovrebbe indurre tutti, anche i meno europeisti, a cogliere questa opportunità. Lo dice il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un’intervista rilasciata a Politico.
Al quotidiano statunitense Sassoli ricorda che la prossima presidente della Commissione europea “ha ascoltato molto il Parlamento europeo, e prestare ascolto al Parlamento è una cosa buona”. Non solo. Ha sottoscritto “il patto politico” di tradurre in proposta legislativa ogni risoluzione parlamentare approvata a maggioranza assoluta.
Anche se in occasione dell’elezione di von der Leyen così come per quella dello stesso Sassoli la maggioranza popolari (PPE), socialisti (S&D) e liberali (RE) è venuta a mancare, i numeri in Aula ci sono per poter procedere in questo modo. Da qui il promemoria di Sassoli. Se gli euroscettici vogliono essere coinvolti nel processo decisionale dell’UE, devono assumere un ruolo meno sovranista e più europeo.
“Il primo mese dopo le elezioni ha dimostrato che se non si partecipa al gioco europeo, non fai parte della partita e ne rimani escluso”, dice il presidente del Parlamento UE. Un riferimento alla decisioni prese dalla principali famiglie politiche europee, a cominciare dal nome per la guida della Commissione UE. “Se i nostri governi e i nostri paesi non vogliono essere emarginati, devono far parte della partita”, continua in un riferimento che appare essere legato alle vicende italiane, con una parte dell’esecutivo, quella leghista, che ha deciso di non sostenere von der Leyen nonostante gli impegni assunti dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “In Europa si disputa la Champions League, non incontri nazionali”, conclude usando un paragone calcistico.