Bruxelles – Martin Selmayr se ne va. Con l’insediamento della prossima Commissione europea, previsto l’1 novembre, lascerà la capitale dell’UE per Vienna, dove inizierà il suo nuovo lavoro di capo della rappresentanza dell’esecutivo comunitario. Già adesso, però, cessa di essere segretario generale, per essere, a titolo provvisorio, consigliere speciale del presidente uscente Jean-Claude Juncker.
La questione di Selmayr segretario generale era stata sollevata immediatamente dopo la designazione di Ursula von der Leyen, anche lei tedesca come Selmayr. Era stato fatto notare che avere due persone della stessa nazionalità nei due posti chiave dell’esecutivo comunitario sarebbe stato una violazione delle prassi consolidate.
“E’ facile capire perché Selmayr sta facendo tutto questo, ed è giusto così”, dice in conferenza stampa il commissario per il Bilancio, Gunther Oettinger, anche lui un tedesco. “Era ovvio che con una presidente della Commissione europea tedesca il segretario generale non potesse avere la stessa nazionalità”. Ad ogni modo, sottolinea Oettinger, “Selmayr non lascia la Commissione, ma va a rappresentarla in un importante Stato membro”.
La ‘soluzione’ della questione Selmayr rimuove un problema inter-istituzionale alla prossima Commissione. La nomina di Selmayr a segretario generale è stata al centro di accese critiche e scontri con il Parlamento europeo, che ne ha sempre contestato il metodo. Lo stesso Parlamento europeo aveva chiesto a Ursula von der Leyen di risolvere la questione. Ci ha pensato il team Juncker (a quanto sembra su proposta dell’interessato) a togliere le castagne dal fuoco alla prossima presidente, cambiando già da ora le funzioni di Selmayr.
Al fine di garantire il costante funzionamento regolare ed efficace del Segretariato generale, in particolare per quanto riguarda la transizione verso la prossima Commissione europea, il collegio dei commissari ha messo in atto le disposizioni per la sostituzione del segretario generale finché non ne verrà nominato uno nuovo, che verosimilmente sarà nominato a novembre, dal prossimo collegio dei commissari.