Roma – Il caso Russia agita ancora la maggioranza con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che evita il Parlamento. A spiegare al suo posto ci va il presidente Conte e il Movimento 5 Stelle diserta l’aula mostrando un palese imbarazzo. L’informativa chiesta dall’opposizione del PD si conclude senza alcuna novità rispetto a ciò che già i giornali hanno rivelato sulle frequentazioni pericolose degli esponenti della Lega. In particolare quel Gianluca Savoini, che avrebbe intavolato una trattativa con esponenti russi con l’obiettivo di ottenere finanziamenti occulti.
Chiamato a riferire sulla vicenda, che non è più solo un’inchiesta giornalistica ma anche un fascicolo della magistratura di Milano, Conte spiega che Savoini pur non rivestendo incarichi di governo era stato invitato da Palazzo Chigi al forum e alla cena di Villa Madama in occasione della recente visita di Vladimir Putin a Roma. Un invito partito “dagli uffici del vicepremier Salvini e sollecitato dal consigliere Claudio D’Amico” ha spiegato Conte precisando che per questo motivo i suoi uffici “non avevano ragioni per negarlo”.
Il presidente del Consiglio ha poi confermato che Savoini era stato in delegazione a Mosca insieme al leader leghista, segnalato all’Hotel Metropol a discutere di gas e rubli. Tutte circostanze in assoluto contrasto con la ricostruzione di Salvini che in un primo tempo lo ha scaricato come se fosse un intruso.
La vicenda ha già assunto un rilievo internazionale. In ambito europeo non sfugge il rapporto stretto, politico, della Lega di Salvini con la Russia di Putin, e certi gemellaggi che generano molti imbarazzi e che finiscono per mettere ai margini del confronto il partito di governo italiano. Preoccupazioni espresse la scorsa settimana anche dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel che ha invitato “l’Italia a chiarire gli aspetti della vicenda” e di cui si parlerà anche nel Parlamento europeo su richiesta del gruppo socialista e democratico.
Parlando nell’aula del Senato, il premier Conte ha cercato di rassicurare sulla unica linea del governo, rispetto alla collocazione internazionale ancorata all’Unione europea e all’Alleanza atlantica. Una difesa “troppo debole per le opposizioni, che non fa sufficiente chiarezza” e non fuga le ombre di un governo che potrebbe essere condizionato.
“Non abbiamo alcuna credibilità perché anche sulle sanzioni alla Russia i due partiti di governo si dicono contrari e poi a Bruxelles votiamo con l’UE”, ha accusato Pierferdinando Casini, che anche per questi motivi prevede per l’Italia “un portafoglio di serie B” nella scelta dei Commissari. In un emiciclo a tratti infuocato con urla e interruzioni, il PD ha accusato Conte di esser stato “evasivo nelle questioni più delicate della vicenda”, inclusa la vicinanza di personaggi con incarichi vicini al governo e affini al faccendiere indagato nel ‘Russia gate’.
Così al termine dell’informativa, i Dem hanno annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia individuale contro il vicepremier Salvini e una richiesta alla presidenza del Consiglio, di accesso agli atti sui viaggi a Mosca e le attività dell’associazione Lombardia-Russia, presieduta da Savoini . “Per me è una medaglia sul petto” ha immediatamente replicato il leader della Lega, tenendosi però sempre a debita distanza dal Senato preferendo la consueta e indolore diretta Facebook.