Bruxelles – Se davvero l’Italia ambisce ad avere un commissario responsabile per la Concorrenza nella prossima Commissione europea, le cose potrebbero mettersi in salita. Magrethe Vestager, attuale capo dell’Antitrust comunitario, ha ribadito una volta di più di voler continuare a svolgere il ruolo ricoperto in questi ultimi cinque anni.
“Mi piacerebbe continuare come commissario per la Concorrenza”, dice in conferenza stampa. “Sono molta contenta del mio lavoro, è un gran lavoro”.
Non è la prima volta che Vestager dice di voler proseguire nel suo lavoro. In questo contesto le sue parole suonano come campanello d’allarme per l’Italia. Vestager è già stata confermata dal governo danese come prossimo commissario del regno scandinavo. Viene da cinque anni scanditi da decisioni importanti, che l’hanno portata a crearsi una forte credibilità. Ha un curriculum e l’appoggio del suo governo, è conosciuta e apprezzata.
“Facciamo del nostro meglio per rendere la concorrenza più equa”, ricorda la danese, che in questi anni non ha esitato a multare le grandi imprese che hanno pagato meno tasse o ricevuto agevolazioni di cui tanti altri non godono. Un’attività che ha contribuito a renderla apprezzata anche agli occhi dell’opinione pubblica.
L’Italia in questo momento non ha un candidato ufficiale per la prossima Commissione europea. Ci sono diversi nomi che circolano, ma nessuno definitivo. Di conseguenza non c’è il sostegno del governo, poiché manca “l’investitura”. Oltretutto, i nomi che circolano non sembrano reggere il confronto con l’esperienza di Vestager, che sarà anche uno dei vice presidenti del prossimo esecutivo guidato da Ursula von der Leyen.
Oltretutto i partiti di governo nazionale non fanno parte di nessuna della famiglie politiche europee che hanno trovato l’intesa sulle più alte cariche istituzionali dell’UE ( i cosiddetti “topjobs”). L’Italia parte dunque svantaggiata, e l’autocandidatura di Vestager per lo stesso posto che sembra interessare al governo Conte rischia di complicare le cose nella corsa per il commissario.