Roma – Scrittore, sceneggiatore, regista. Andrea Camilleri raccontava storie, quelle dove la fantasia incrocia la realtà e il vivere quotidiano. È morto questa mattina a Roma a 94 anni, a un mese esatto dal suo ricovero dopo il quale non aveva mai ripreso conoscenza.
E’ tra i più famosi e amati scrittori italiani e Salvo Montalbano è il personaggio che più gli ha dato notorietà, protagonista di decine di romanzi e della fiction televisiva interpretata da Luca Zingaretti. Dal 1994 le vicende del commissario siciliano appassionano gli italiani, i volumi di Sellerio sempre in testa alle classifiche, sono stati tradotti in oltre 30 lingue in tutto il mondo, l’ultima in ordine di tempo in coreano e, passando per il francese, anche in arabo, commissionata direttamente da uno sceicco.
Traduzioni mai facili per i tantissimi vocaboli siciliani impastati nei suoi racconti che in Italia tutti conoscono e hanno ormai fatto breccia ma che in altre lingue risultano più complessi. Una vita difficile quella dei traduttori che hanno fatto conoscere il Montalbano a francesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli, greci, olandesi, danesi, norvegesi, finlandesi, svedesi. E ancora da a croati, polacchi, cechi, ungheresi, lituani, russi. In qualche caso sono state rispettate le parole originali, il siciliano di Porto Empedocle dove Camilleri ha passato l’infanzia e quindi “Montalbano je suis” non è un errore.
Traduzioni che hanno fatto conoscere Camilleri anche all’ex Commissario europeo della Pesca in squadra con Barroso, la greca Maria Damanaki che scrisse all’autore una lettera per rimproverarlo sulle passioni gastronomiche del protagonista, ghiotto di novellame, i pesciolini per i quali nel mediterraneo è vietata la cattura. Camilleri nel 2012 alzò le spalle, il suo era un personaggio di fantasia e “comunque a Montalbano piacciono le triglie di scoglio che non sono vietate…”.
La sua Sicilia, che negli ultimi vent’anni è diventata approdo, Camilleri l’ha raccontata con quel lato profondamente umano del suo personaggio principale che in più occasioni ha incrociato vicende legate all’immigrazione. Ragioni che anche recentemente lo avevano portato a criticare in modo molto duro il ministro dell’interno Matteo Salvini e la sua azione di repressione nella gestione degli sbarchi. Lo scrittore negli ultimi anni era diventato cieco, condizione che in questi frangenti quasi rivendicava: “di questi tempi è molto meglio non vedere”.
L’eurodeputata del PD Alessandra Moretti ha ricordato Camilleri in un breve intervento in Aula oggi a Strasburgo, che è stato salutato con un applauso dei colleghi. “Un tenace difensore dei valori civile, un grande italiano e un grande cittadino europeo. Implacabile antifascista e convinto europeista, Camilleri – ha detto Moretti – è stato un maestro umile e geniale che ha saputo raccontare con fantasia e talento quella Sicilia che è terra meravigliosa e madre di uomini generosi come lui, penso a Falcone e Borsellino”. La deputata ha concluso ringraziando lo scrittore scomparso: “Grazie maestro per aver rappresentato l’Italia nel mondo con la tua scrittura indimenticabile”.