Bruxelles – Si pensa positivo, ma per ogni evenienza ci si prepara anche al peggio. In Consiglio europeo non vorrebbero tenere nuovi vertici dei capi di Stato e di governo prima di ottobre (17 e 18, come da calendario istituzionale ufficiale), ma si è presa in conto anche la possibilità che il Parlamento europeo possa non esprimere la fiducia a Ursula von der Leyen, presidente designata della Commissione europea. In quel caso servirebbe un altro vertice, e una data non ufficiale ci sarebbe già: domenica 21 luglio.
Il momento della verità è domani, martedì 16 luglio. L’Aula del Parlamento voterà nel pomeriggio, ma il dibattito della mattina chiarirà l’orientamento dei vari gruppi e dunque l’esito. Si pensa in Consiglio che von der Leyen possa farcela, sia pur con una maggioranza risicata. Sarà per questo che sul calendario, il giorno di domenica 21 luglio è considerato come papabile se le cose dovessero andare male. Se in sostanza la candidata designata dai leader non dovesse ricevere l’investitura del Parlamento, si renderebbe necessario un nuovo summit per trovare un nuovo nome, e il 21 luglio sembra essere il giorno buono per il vertice.
Difficile immaginare di potersi riunire prima, del resto. Il 17 e 18 luglio il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, è atteso a Montreal, in Canada, per il summit UE-Canada. Il polacco, data l’agenda, non potrà dunque essere pienamente operativo a Bruxelles prima del giorno dopo, il 19 luglio. Qualora servisse un nuovo vertice, Tusk dovrà discuterne con i leader prima di convocarlo ufficialmente. Insomma, servono i “tempi tecnici” del caso. Anche se in Consiglio auspicano che non serva nulla di tutto ciò.