Bruxelles – Nel 2018 l’ingresso nell’Unione europea è stato negato a 471.000 persone provenienti da paesi terzi. Secondo i dati Eurostat c’è stato un incremento del 7% rispetto al 2017 quando erano stati rifiutati 439.500 ingressi.
Quasi la metà dei dinieghi d’ingresso sono stati registrati in Spagna (230.500), Francia (70.400) e Polonia (53.700): complessivamente il 75% di tutti i cittadini di paesi terzi cui è stato rifiutato l’ingresso nell’UE nel 2018.
Il numero di cittadini stranieri presenti in modo illegale in Europa nel 2018 si attesta a 602.000, cifra diminuita del 72% dal 2015, quando erano presenti 2.154.700 persone, e del 3% rispetto al 2017 con 618.800 cittadini stranieri senza il permesso di rimanere nell’Unione.
La Germania ha avuto il maggior numero di stranieri irregolari presenti nel paese (134.100), seguita da Francia (105.900), Grecia (93.400) e Spagna (78.300), che insieme rappresentano il 68% di tutte le persone che sono stati trovate presenti illegalmente nell’Unione Europea.
A seguito della permanenza illegale, l’ordine di lasciare l’Ue è stato emesso per 478.000 persone, il 7% in meno rispetto al 2017 quando erano stati emessi invece 516.100 ordini di rimpatrio. Di questi solamente 198.000 cittadini di paesi terzi sono stati rimpatriati, di cui 40.000 anche in altri stati membri dell’Ue mentre 158.000 in paesi terzi. Quest’ultimo dato ha segnato un decremento del 17% confrontato con il 2017 nel quale le persone che hanno lasciato l’Ue si attestò a 189.900 unità, quasi 40.000 persone in più.
Tra gli stati membri, la Francia ha registrato il maggior numero di cittadini di paesi terzi a cui è stato ordinato di lasciare il territorio nel 2018 (105.600), seguita da Spagna (59.300), Grecia (58.300) e Germania (52.900). Mentre la Germania ha riportato il maggior numero di cittadini stranieri rimpatriati al di fuori dell’UE (29.100), seguita dalla Polonia (25.700) e dal Regno Unito (24.500).