Bruxelles – Ridurre “drasticamente” le emissioni di Carbonio in Europa sembra un obiettivo a portata di mano, con l’Italia tra i protagonisti. Certo, bisognerà rispettare gli impegni presi da governi e imprese, ma, ad oggi, uno scenario nel quale nei prossimi 40 anni scompare il carbone e si riducono sensibilmente i combustibili fossili è raggiungibile, ma c’è una condizione essenziale: la domanda del mercato va stimolata.
E’ quanto emerge da un dettagliato studio di Pöyry, una grande società di consulenza internazionale specializzata nel settore energetico, che ha elaborato, a cura di James Cox, lo scenario possibile tenendo conto anche dei costi della commodities quali oil, gas, coal, e Co2 allowance.
Lo studio è stato coordinato da Matt Brown, vice president di Pöyry per l’Europa del Nord e dell’Ovest e da Antonio Nodari, managing director di Pöyry Italia.
Il grafico mostra l’ultima visione di scenario di Pöyry per la generazione del settore energetico fino al 2060 basata su una economia decarbonizzata all’80% entro il 2060. Le fonti rinnovabili crescono enormemente nel tempo e più nel lungo periodo nucleare, CCS e idrogeno fanno la loro comparsa nella produzione a zero carbonio. “Ciò che è vitale nel fornire questo risultato – sottolinea lo studio – è il coinvolgimento del lato della domanda nel mercato”.