Bruxelles – Vacanze più sicure e al riparo da spiacevoli, brutte sorprese dell’ultimo momento. I cittadini europei devono dire “grazie” all’UE, che ha chiesto e ottenuto da Airbnb una modifica delle condizioni con cui la popolare piattaforma web offre sistemazioni a viaggiatori e turisti di ogni nazionalità. Ci sarà una grande differenza tra l’estate 2018 e l’estate 2019: quest’anno sarà all’insegna di maggiore trasparenza e più chiarezza.
Esattamente un anno fa, lo scorso luglio, la Commissione europea aveva contestato ad Airbnb pratiche lesive del consumatore, chiedendo passi indietro. A distanza di un anno tutte le richieste di Bruxelles sono state soddisfatte, a partire da quella delle tariffe. All’utente on-line veniva offerto il prezzo del solo posto letto, senza indicare spese aggiuntive quali pulizia, tasse locali, Iva e spese aggiuntive. Il risultato è che a colpi di click il prezzo finale si gonfiava continuamente rispetto a quello indicato in partenza. Adesso tutto questo non succederà più, visto che il prezzo finale sarà specificato in ogni sua componente.
Ancora, la Commissione europea contestava l’impossibilità di fare ricorso in caso di disservizi. Anche questo rilievo è stato affrontato e corretto. Da oggi in poi Airbnb rende disponibile per tutti l’indirizzo email di Airbnb Payments Ltd. Non solo. Oltre al poter presentare reclami direttamente all’impresa, si potrà fare inoltrare ricorso sulla speciale piattaforma on-line dell’Ue, valida per gli Stati membri più Norvegia, Islanda e Lichtenstein. Ognuno potrà avviare le procedure di contenziosi nel Paese di propria residenza.
“Per queste vacanze estive, gli europei otterranno semplicemente ciò che vedono quando prenotano le loro vacanze”, dice una soddisfatta Vera Jourova, commissaria per la Tutela dei consumatori “Ora i consumatori possono anche fidarsi del fatto che il prezzo che vedono nella prima pagina sarà il prezzo da pagare alla fine”. Una buona notizia.