Per la terza volta Angela Merkel si sente male in pubblico e il suo malessere scatena insinuazioni sul suo stato di salute. Che la Cancelliera non sia più all’altezza del suo ruolo? Che sia afflitta da qualche malattia misteriosa che la incapacita? Che la Germania sia nelle mani di una donna non più nel pieno delle proprie capacità fisiche e mentali?
Ad ogni episodio Merkel minimizza, si beve un bicchier d’acqua e tutto finisce lì. Ma la sequenza comincia a diventare sospetta.
Esaminiamo dunque più da vicino i tre diversi incidenti azzardando qualche ipotesi. C’è innanzitutto da registrare che prima degli ultimi, eclatanti casi, Angela Merkel si era già sentita male in Messico durante una parata militare in suo onore nel 2017. Quest’anno il malessere si è manifestato per la prima volta durante gli onori militari resi al Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy poi ad un incontro ufficiale con il Presidente tedesco Steinmeier. Mentre il Presidente teneva il suo discorso, Merkel ha cominciato a tremare. Lo stesso tremolio la ha assalita per la terza volta ieri, in un incontro con il Presidente finlandese Annti Rinne.
Su quattro incidenti, tre hanno una cosa in comune: la presenza di una banda militare che esegue l’inno nazionale tedesco. Non può essere dunque più chiaro di così. O Angela Merkel è diventata allergica all’inno nazionale tedesco o c’è qualcuno là in mezzo che stona, qualche trombettista disattento, qualche tamburino svogliato. Nessuna malattia, nessun crollo fisico. Come ogni tedesco che si rispetti, Angela Merkel è sensibile alla musica, ce l’ha nel sangue. E non sopporta le stonature.
Che gli 007 tedeschi si lancino dunque alla caccia del burlone o del sovversivo che sta facendo saltare i nervi alla Cancelliera a colpi di diesis. Sarà sicuramente un agente russo impegnato in una nuova forma di terrorismo musicale. Dopo la disinformazione e l’hackeraggio arriva anche l’attacco dodecacofonico, l’ultimo assalto alla scala musicale, la nuova frontiera della guerra culturale. Ora l’Europa dovrà attrezzarsi e rispondere in modo consono, chissà spacciando inchiostro incolore per i tatuaggi di Putin o sabotando le casse acustiche di tutte le balalaika di Russia. Quanto alla povera Merkel, qualche buon concerto al festival di Salisburgo la rimetteranno in sesto.