Bruxelles – Il nuovo ministro per le Politiche europee sarà Lorenzo Fontana, attuale ministro per la Famiglia e la Disabilità, che occuperà la poltrona lasciata vuota mesi fa da Paolo Savona. Questa sera alle 18.00 il deputato della Lega giurerà nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Insieme a lui giurerà anche la deputata leghista Alessandra Locatelli, che prenderà il Ministero lasciato da Fontana.
Il nuovo ministro delle Politiche europee conosce bene Bruxelles, dove scelse di vivere quando fu eletto deputato europeo dal 2009 al 2018. E’ stato capo-delegazione del gruppo della Lega Nord nei due mandati, e vice-presidente della commissione cultura, istruzione e sport. Nel secondo mandato è stato membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) A marzo del 2018 divenne deputato nazionale e lasciò Strasburgo.
Fedelissimo di Matteo Salvini, che ieri lo aveva indicato come nuovo responsabile delle politiche europee del governo Conte, Fontana (39 anni, sposato, una figlia) dal 2013 è vice-segretario federale vicario della Lega.
È laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova ed in Storia all’Università Europea di Roma. E’ giornalista pubblicista ed ha iniziato la sua carriera nelle istituzioni come consigliere comunale a Verona ed è stato poi eletto al Parlamento Europeo.
E’ un conservatore, molto attento alla difesa della famiglia “tradizionale”. “Sono cattolico, non lo nascondo – disse lo scorso anno -. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà” . Le famiglie arcobaleno, aggiunse, “per legge non esistono”.
Anche sull’aborto, che definisce “uno strano diritto umano, che prevede l’uccisione di un innocente”, Fontana ha posizioni molto fredde: “Se posso riuscire ad applicare la legge per fare in modo, nella libertà di scelta della donna, di convincerla in qualche modo a portare avanti la gravidanza io sono assolutamente favorevole essendo favorevole alla vita”, disse nel 2018.
In una pagina, oggi cancellata, del suo sito personale nel 2016 scrisse che “c’è una deriva nichilista e relativista della società occidentale, ma la Russia […] è l’esempio che l’indirizzo ideologico e culturale in una società si può cambiare. Infatti se trent’anni fa la Russia, sotto il giogo comunista, materialista e internazionalista, era ciò che più lontano si possa immaginare dalle idee identitarie e di difesa della famiglia e della tradizione, oggi invece è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società”, come riporta il sito lettera43.
Al Parlamento europeo è stato, tra le altre cose, relatore per la proposta di regolamento sulle disposizioni generali sul Fondo Asilo e migrazione e del progetto di decisione sull’accordo di cooperazione operativa e strategica tra la Bosnia-Erzegovina ed Europol.
È stato membro della Commissione Agricoltura e di quella per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della delegazione per le relazioni con l’Iraq e per l’associazione UE-Ucraina.
A febbraio 2018 è uscito il suo libro: “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, scritto insieme all’economista Ettore Gotti Tedeschi.
“Dalla difesa del Made in Italy al prossimo bilancio pluriennale, dai ricollocamenti obbligatori dei migranti giunti in Italia al superamento dell’austerity, su questi dossier aperti in Europa c’è bisogno di un cambiamento radicale. Auguriamo in bocca al lupo al neo Ministro per gli Affari Europei Lorenzo Fontana e ci dichiariamo fin da subito pronti a collaborare con lui e il governo per far vincere l’Italia in Europa”, così in una nota la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Tiziana Beghin dà il benvenuto a Fontana.