Bruxelles – Le cose non peggiorano, ma neppure miglioreranno. La crescita italiana rimane ferma alle stime che la Commissione europea aveva prodotto a maggio: il Prodotto interno lordo (PIL) crescerà dello 0,1% alla fine di quest’anno, e dello 0,7% alla fine del prossimo. Valori confermati nelle previsioni economiche d’estate pubblicate oggi. La media nell’UE per il 2019 sarà di 1,4 per cento e di 1,6 nel 2020 (per la sola eurozona i dati per i due anni sono rispettivamente di 1,2 e 1,4).
La vera buona notizia per l’Italia è che il Paese “ha lasciato la recessione tecnica in cui era stata la seconda metà del 2018”, e dunque qualcosa si muove in senso positivo. Leggermente, però, perché comunque la Penisola rimane all’ultimo posto tra i partner per performance di crescita. Il sistema Paese rimane il fanalino di coda dell’UE e dell’eurozona.
Le esportazioni restano il piatto forte dell’economia italiana. Sono le vendite all’estero che permettono all’Italia di avere una boccata d’ossigeno, anche se rallentamenti sono dietro l’angolo. “La crescita delle esportazioni dovrebbe perdere slancio nel 2019, ma rafforzarsi gradualmente nel 2020 sulla scia di una crescente domanda esterna”.
Ben venga, ma solo per i conti di questi ultimi mesi, la Brexit, allora. Il Regno Unito dovrebbe lasciare l’UE alla fine di ottobre, e fino a quel momento sarà la domanda dall’isola a fare la fortuna dell’Italia. “La costituzione di scorte su larga scala da parte di società con sede nel Regno Unito ha contribuito a stabilizzare le esportazioni”, rileva la Commissione europea. Che però avverte: “Un mancato accordo sulla Brexit rimane una delle principali fonti di rischio”. Per tutti, non solo per l’Italia.
Intanto, sia pure con le cautele del caso, il governo Conte incassa ‘la fiducia’ sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. “La crescita del PIL in termini reali – si legge nel documento – si baserà principalmente sui consumi privati, sostenuta da prezzi dell’energia più bassi e dal nuovo schema di reddito della cittadinanza per i redditi a basso reddito”. Tuttavia questi fattori positivi “potrebbero essere in parte attenuati da un mercato del lavoro meno dinamico e dalla diminuzione della fiducia dei consumatori associata a un aumento dei risparmi precauzionali”.
Se per un’eventuale apertura della procedura per deficit eccessivo legata all’alto debito tutto è rimandato all’autunno, per la valutazione dell’economia tricolore il momento della verità sarà l’anno nuovo. “Nel 2020 la politica di bilancio affronterà sfide particolari”, mette in guardia Bruxelles. Misure e politiche credibili per crescita e sostenibilità dei conti si renderanno necessarie. Il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, lo dice chiaramente. “Dati i numerosi rischi per le prospettive, dobbiamo intensificare gli sforzi per rafforzare ulteriormente la resilienza delle nostre economie e della zona euro nel suo insieme “. Quindi chiarisce, parlando esplicitamente del Paese.
“L’Italia negli ultimi trimestri ha registrato crescita al di sotto delle sue potenzialità”. Per questo motivo, continua il francese, il Paese “ha bisogno di riforme che possono elevare il potenziale di crescita”. L’Italia è ancora una volta un sorvegliato speciale.