Bruxelles – “Vogliamo una ragione per votare von der Leyen”. Così Ska Keller, copresidente del Gruppo dei Verdi a Strasburgo, alla fine dell’incontro con la politica tedesca designata dal Consiglio europeo alla carica di presidente della Commissione europea, detta le condizioni per un sostegno che potrebbe essere decisivo. La leader verde ha raccontato di un primo meeting “piacevole, con uno scambio di idee interessanti su quali siano le politiche da attuare in Europa su emergenza clima e immigrazione”, non nascondendo come il processo di designazione dei “top jobs” europei da parte del Consiglio sia stato un “grosso problema per i Verdi”. Ci sarà presto un nuovo incontro, con tutto il gruppo, ma “non abbiamo ancora ben definito quando”.
“Abbiamo sempre sostenuto l’idea dello Spitzenkandidat poiché è un grande passo in avanti per la democrazia europea”, ha detto Keller, ribadendo come con tale metodo “la personalità che avrebbe guidato la Commissione sarebbe stata già nota ai cittadini con un programma politico ben definito, avendo inoltre l’appoggio dalle famiglie politiche europee”, e che invece adesso si sia fatto “un passo indietro nelle procedure democratiche dell’Ue, visto che l’esecutivo comunitario dovrà essere guidato da qualcuno del quale al momento non sono ancor ben chiare quali politiche attuerà in Europa”.
La leader dei verdi esprime come sia importante per lei avere “un programma della Commissione basato un reale cambiamento, concentrato su democratizzazione, crisi climatica e sulle politiche di salvataggio in mare, che per noi sono assolutamente vitali”, specificando che il loro è stato un “incontro conoscitivo dove non si è parlato di specifici programmi da attuare ma solo di esigenze da soddisfare e di politiche generali da attuare”.
Phlippe Lamberts, l’altro co-presidente del gruppo verde, dice che la candidata “ha mostrato molta buona volontà, ma quando la casa sta bruciando la buona volontà semplicemente non è sufficiente”. Il deputato belga sottolinea che “siamo stati eletti per un mandato di cambiamento sistemico e ora abbiamo bisogno che il presidente della Commissione si faccia avanti con chiarezza e piani ambiziosi sulla crisi climatica, la giustizia sociale e lo stato di diritto: i voti del nostro gruppo non sono a basso costo e non arriveranno a scapito del pianeta”.
Keller rimanda tutto a quando von der Leyen “avrà un programma specifico e definito fatto di proposte concrete con le condizioni per far progredire la democrazia europea”, sottolineando come i Verdi puntino a un tale programma. “Siamo stati esclusi dai negoziati, se ora vengono da noi va bene, ma vogliamo vedere una proposta”, ha insistito.
L’europarlamento voterà per la presidente della Commissione europea il prossimo 16 luglio e per l’elezione è necessaria la maggioranza assoluta, cioè 376 voti (su 751 parlamentari). Quindi i 751 eurodeputati devono ratificare le scelte del Consiglio europeo per la presidenza della Commissione e i voti dei verdi potrebbero essere un tassello fondamentale affinché la popolare tedesca venga eletta con la maggioranza assoluta, cioè 376 voti,visto che la storica maggioranza di popolari e socialisti non c’è più ed i seggi da loro ottenuti non bastano per la maggioranza assoluta.