Bruxelles – Il peggio è evitato. Per ora. L’Italia è riuscita a convincere la Commissione europea a non avviare la procedura per deficit eccessivo legata all’elevato debito, decisione che ha lasciato qualche Stato membro sorpreso. Gli impegni assunti dall’esecutivo di Roma sembrano aver rassicurato, ma la storia non finisce qui. Lo dicono tutti i protagonisti in occasione dell’ultimo Eurogruppo prima della pausa estiva, in particolare i principali ‘alleati’ del governo Conte, tutti convinti che la Penisola resti e debba restare un sorvegliato speciale.
“L’Italia ha evitato una procedura perché il Paese ha adottato misure” idonee a tenere sotto controllo i conti pubblici, e “ciò è una buona notizia”, dice il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno. Che però, aggiunge: “La situazione del debito in Italia merita preoccupazione. Bisogna continuare con la riduzione del rapporto debito/PIL”. Questo vuol dire che all’Italia si continueranno a chiedere sforzi in tal senso, con i partner pronti ad aspettare il governo giallo-verde al varco.
Anche se per ora il rischio di una procedura a carico dell’Italia è scongiurato, “bisognerà continuerà a tenere sotto osservazione questa situazione” dei conti pubblici nazionali, ribadisce il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici. “Bisognerà farlo nel momento in cui l’Italia presenterà la bozza di legge di bilancio per il 2020”, vale a dire in autunno. “Questo sarà uno degli ultimi compiti della Commissione europea, dato che la bozza di legge di bilancio dovrà essere presentata il 15 ottobre” e il nuovo esecutivo comunitario, da calendario ufficiale, si insedierà l’1 novembre.
Prima di lasciare l’attuale squadra di commissari dunque darà un giudizio sulle intenzioni di operato del governo. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, prova a rassicurare. “Stiamo facendo quello che dobbiamo fare per l’economia italiana, per stabilizzare e ridurre il debito pubblico”, dice il titolare del Tesoro. Il governo, sottolinea, agisce “non soltanto per rispondere a quello che ci chiede l’Europa”, ma perché il Paese sa cosa è giusto fare e cosa no. “Lo sforzo grosso lo abbiamo fatto quest’anno e questo varrà, bisogna continuare in questa direzione”.
E’ quello che auspicano i partner. Tra i ministri più attenti alle questioni di bilancio italiane, e per questo scontenti per il mancato provvedimento nei confronti dell’Italia, l’olandese Wopke Hoekstra. “Discuteremo di quello che è successo e di quello che succederà dopo”, dice al suo arrivo a Bruxelles. La faccenda dunque è tutt’altro che chiusa. C’è solo una tregua.